Il Canzoniere (Bandello)/Le Rime Estravaganti/VIII - Anima invitta, glorïosa et alma

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Le Rime Estravaganti
VIII - Anima invitta, glorïosa et alma

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Le Rime Estravaganti
VIII - Anima invitta, glorïosa et alma
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VIII.

È ancor questo in morte del marchese di Pescara.
      Trovasi tra quelli editi dal Mandalari in l. cit., il quale osserva: «Il Bandello qui si unisce al coro dei suoi contemporanei nel fare le lodi del Pescara. E se queste lodi ora paiono esagerazioni, tali di certo non parvero agli Italiani del secolo XVI» che in «un giovine così valoroso avevano molto probabilmente fondato qualche speranza di risurrezione».


Anima invitta, gloriosa et alma
     Ch’avesti sì propitio il Ciel in terra,
     Che vinse il tuo valor ogn’aspra guerra
     4Cingendo il capo d’onorata palma;
Or che deposta la terrena salma
     Un breve sasso le tue membra serra,
     De l’opra tue l’altiera fama atterra
     8Qual sii ne l’arme più lodata palma;
Che la tua Dea, la tua Vittoria sacra,
     Col suo leggiadro stil t’innalza tanto
     11Che tant’alto non è, n’Achil, n’Ulisse,
Perchè nel tempio di Vertù consacra
     Al tuo bel nome eterna gloria a canto,
     14U ’l chiaro tuo vessillo Marte affisse.

Note

Vv. 7-8. Concetti contorti e confusi. La conclusione è che la morte getta in terra e spegne ogni umana alterigia, e che l’alto stile di Vittoria Colonna lo innalza al di sopra di Achille e di Ulisse.