Il Conte Rosso/Atto terzo/Scena quinta

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Atto terzo

Scena quinta

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Bona di Berry, poi il barone Grimaldi di Boglio, il sire Della Torre, Ardòn, Martigny, Nende, ed altri Baroni, e detti.


Amedeo

andando incontro a Berry.

Addio, madonna.
Berry

appena lo vede in viso.

Che!

S'arresta addolorata.

Amedeo
Vi faccio paura?
Berry
Non voi, sire,
Ma il morbo che vi strugge.
Amedeo
Ibleto, sono
Così pallido?

a Berry.

E pur ieri veniste
Cortese alla mia stanza...
Berry
Voi fidate
Troppo, signor, nelle nascenti forze.
Vi spiaccio, me ne avvedo. Al lieto annunzio
Che corse per la casa, in cor mi venne
Tanta insperata letizia...
Amedeo
È letizia
D'ogni giorno l'uom sano, e nol festeggia
Nessun. Provvido, il morbo a noi rivela
Tesori occulti d'affetto.

Entrano i Baroni.

Messeri...

A Grimaldi.

Oh, barone di Boglio, tu mi rechi
La mite aria del mare ed il saluto
Di mia Nizza diletta.
Grimaldi
E vi confermo
Dei Nizzardi la fede.
Amedeo
Che si pensa
Di me laggiù? M'aspettano?
Grimaldi
Nei templi
Levan per voi solenni preci.
Amedeo
Ai morti
Giovan le preci. Mi vedranno ancora
Cavalcar per le vie, fra gli ondeggianti
Pennoni e la gloriosa eco di cento
Olifanti. Oh quel dì che entrai la prima
Volta in Nizza! Non ho nella mia vita
Più festosa memoria.
Grimaldi
Il cielo, o sire,
Vi ritorni quel giorno!
Amedeo
Il cielo! il cielo!
Quando aspiro anelante alle gagliarde
Gioie terrene, mi additate il cielo
Come un frate al morente. Oh che? mutaste
Contro il frocco le maglie e la lorica?
Fa cor, Grimaldi; son giovine e forte
E non voglio morir. Che mi recate,
Sire di Martigny?
Martigny
Gli ardenti voti
Degli afflitti vassalli.
Amedeo
Ognor d'afflitti
Udrò parlarmi! Ardòn?
Ardòn
Mio buon signore...
Amedeo
Sei venuto a cavallo questa volta?
Ardòn
Sì, messer Conte, e a galoppo, e mi sento
Dall'inusitato esercizio aggranchite
Piegar le gambe.
Amedeo
E quale sfarzo!
Ardòn
Io nuoto
Nelle dovizie.
Amedeo
Sia lode al Signore,
Che trovo un uomo allegro!
Ardòn
E nol sarei
Del vostro risanar?
Amedeo
Pagan le taglie
I tuoi villani?
Ardòn
Pagano, e mi danno
Più del dovere.
Amedeo
E quetano i ranocchi
Del fossato cantando?
Ardòn
Oh, voi toccate
Un'acerba ferita.
Amedeo
Che?
Ardòn
Madonna...
Amedeo
È morta?
Ardòn
Morta... di parto... Ella sempre
Me lo diceva: «Il tredici è mal numero...»
Morì per l'onor mio.
Amedeo
Come?
Ardòn
I villani
Addivenuti ad un componimento
M'offerser di pagare ogni prestanza,
Se di una sola li francavo: ed era
Che non volevan battere i fossati
Per quetarvi lo rane quando stava
In travaglio di parto la mia donna.
Ciò parea lor disdoro, e risoluti
Erano ad ogni estremo anzi che porsi
A tal vergogna. Io ribattei contento
Che per francare altrui d'alcun tributo
Convien sia vivo il tributo, mentr'essi
Me lo avevan da lunghi anni conteso;
E convenimmo che l'avrian l'estrema
Volta pagato, e ch'io ne avrei poi fatta
Volontaria rinunzia in pergamena.
Perché il fatto seguisse, era mestieri
Di un ultimo figliuolo... e giunto il giorno,
Adulti, vecchi, femmine e fanciulli
Quetar le rane con tanto baccano
Che madonna morì. Cessò il tributo,
E la casa ebbe una donna di meno
Ed un maschio di più.
Amedeo
Prendo quel maschio
In mia tutela.
Ardòn
Sire!
Amedeo
E darò loco
A tutti i figli tuoi.
Ardòn
Sire!
Amedeo
E ti faccio
Gran cacciatore in terra di Savoia.
La tua gaiezza mi conforta il core.
Andremo insiem frugando le foreste
E stanando i cignali...
Ardòn

non contenendosi più e piangendo.

È troppo, è troppo...
Un così buon signor!
Amedeo
Che?
Ardòn
Il cielo è ingiusto
Che vi colpisce.
Amedeo
Ed anche tu! Si scaglia
Anche dal labbro tuo la mia condanna
E mi sibila intorno? Ho dunque, ho dunque
Già la morte sul viso e mando il lezzo
Di cadavere, sì che ognun m'accolga
Esterrefatto alla funerea vista?
E quando esulto in cor, quando mi sento
Rinascere di forza e di salute
E m'affaccio con nuova ansia alla vita
E vi parlo di gioia, ho dunque a tergo
Una forma spettral che mi sbugiarda,
Agitando sinistra il suo diniego?

Verso il Granvilla.

A te, snebbiali tu... Non m'hai tu detto
Che, se l'ottavo giorno si compiva
Senza nuovo malor, la mia salvezza
Era sicura? L'hai tu detto?
Granvilla
È vero.
Amedeo
Oggi compie l'ottavo, e non mi sento
Ombra di mal... Per Dio, darete fede
Al mio saggio Granvilla.
Ardòn
Egli è il Granvilla?

Cava il pugnale e s'avventa contro il Granvilla.

Tu nol vedrai morir.
Amedeo

intromettendosi.

Che? impazzi? Indietro!
Ardòn
Egli v'uccide.
Amedeo
Uscite tutti. Uscite
Dal mio cospetto... e chiamerò fellone
Chi primo gli minacci.
Ardòn
Sire!
Amedeo
È il Conte
Di Savoia che parla.

Tutti s'avviano.

Tu rimani,
Challant.