Il Sofista e l'Uomo politico/Il Sofista/XIII

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Il Sofista - XIII

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Platone - Il Sofista e l'Uomo politico (IV secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Giuseppe Fraccaroli (1911)
Il Sofista - XIII
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XIII.


For. Vedi pertanto come si dice vero, esser questa una fiera diversa e da non potersi prendere, per modo di dire, con una mano sola?

Teet. Bisognerà allora con tutt’e due.

BFor. Bisognerà infatti; e per quanto si può, s’ha da far così, andando dietro a una certa sua traccia 〈che dirò〉. Dimmi pertanto: ci sono certe parole che adoperiamo in famiglia?

Teet. Sì, e molte; ma di quali di queste molte mi domandi?

For. Di questo genere, come colare, stacciare, squassare, sceverare1.

Teet. E che perciò?

For. Ed oltre di queste anche cardare, filare, batter la tela con la spola, e infinite altre tali ne conosciamo applicate alle arti. Non è vero?

[p. 133 modifica] CTeet. Che cosa vuoi dimostrare sopra questi esempi che hai messo innanzi, col farmi su tutti insieme queste domande?

For. Tutte le cose che abbiamo nominate si dicono del genere del dividere.

Teet. Sì.

For. Pertanto secondo il mio ragionamento, poichè di queste cose c’è un’arte sola per tutte, le applicheremo un nome solo.

Teet. E come la chiameremo?

For. Discriminativa [diacritica].

Teet. Sia pure.

For. Guarda ora se di questa alla sua volta non possiamo in qualche modo riconoscere due specie.

Teet. È troppo affrettata per me l’indagine che mi imponi.

DFor. Eppure anche nelle distinzioni sopra dette l’una era il separare il peggiore dal migliore, l’altra il simile dal simile.

Teet. Adesso che l’hai detto, mi par di capirlo.

For. Ebbene, mentre non trovo un nome che si usi per l’altra specie di discriminativa, per quella invece che lascia stare il meglio e rigetta il peggio, lo ho.

Teet. Dimmi quale.

For. Ogni tale discriminazione, per quanto posso capire, si chiama da tutti purificazione.

Teet. Si chiama infatti.

For. Ora la specie purificatoria alla sua volta Echi è che non veda che è duplice?

Teet. Sì, — adagio per altro; perchè io ora non so vederla.

  1. καὶ διακρίνειν è lezione sanissima, come mostra se ce ne fosse bisogno, il confronto con Polit. p. 282 B. Il qual luogo spiega e integra questo, in quanto all’arte che divide, qui definita, si oppone l’arte che congiunge: notisi ancora che l’arte discriminativa qui non è posta in alcuna relazione con la distinzione fondamentale delle arti in produttive e acquisitive.