Il Tesoretto (Assenzio, 1817)/XIX

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XVIII XX
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XIX.


Se fai testimonianza,

     Sia piena di lëanza.
E se giudichi altrui,
     Guarda sì ambedui,
Che già da l’altra parte
     Non falli ’n nulla parte.
Ancor ti priego, e dico,
     Quand’hai lo buon amico,
O sì lëal parente;
     Amalo coralmente.
Non sia sì grave fallo,
     Che tu gli faccie fallo.
E voglio, ch’a me crede
     Santa Chiesa, e la Fede;
E solo intra la gente
     Innora lëalmente
Giesù Cristo, e li Santi.
     Sì, che i vecchi, e li fanti
Abbian di te speranza,
     E prendin buon’usanza.
E va, che ben li pigli,

     E che Dio ti consigli.
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Che per esser lëale

     Si copre molto male.
Allor lo Cavaliero
     Che ’n sì alto mistero
Avea la mente misa,
     Si parte a la distisa,
E andossene a Prodezza.
     Quivi con gran pianezza,
E con bel piacimento
     Le disse suo talento.
Allor vid’io Prodezza
     Con viso di baldezza
Sicuro, e sanza risa

     Parlare a questa guisa.