Il Trecentonovelle/CCI

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Novella CCI

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Madonna Cecchina da Modena, essendo rubata, con uno pesce grosso e uno piccolo, e uno suo figlioletto, sonando la campanella... .

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Questo fu un bel giuoco di questa orsa; ma questo che segue di due pesci fu con piú sustanzia. Egli è gran tempo che nella città di Modena fu una donna vedova, rimasa di poco tempo d’uno mercatante assai ricco, la quale avea nome madonna Cecchina, e con lei era rimaso un suo figlioletto di forse dodici anni. E come in tutte le terre avviene, e spezialmente oggi che le vedove e’ pupilli, essendo pecore e agnelli, hanno cattivi effetti co’ lupi, dove ne sono; cosí questa donna, essendogli da’ gran cittadini tolto oggi un pezzo del suo, e domane un altro, nella fine perdendo, ed essendogli, si può dire, rubata una sua possessione, e non trovando avvocati a’ suoi piati che la difendessono, e se gli trovava, la forza pascea il prato, mossa da una mezza disperazione, si pensò di tenere un modo cosí fatto. Ella richiese un suo amico vicino che gli dovesse piacere di farli un gran servigio, e questo era che gli accattasse una campanella, in quella forma che quelle di santo Antonio, solo per un dí, e poi tornasse da lei. Accattato questo buon uomo una campanella da chiesa, o da cui si fosse, con essa ne venne alla donna. Come la donna l’ebbe, che era di quaresima, dice all’amico:
- Mo via, io voglio che tu venga con mi e con lo mio figliuolo alla pescheria, e comperami, com’io ti dirò, due pesci, uno grande e uno picciolino; e quando gli averai tolti, metterai il picciolino mezzo in gola al grande, e con essi scoperti, che ogni uomo gli veggia, torneremo a casa; e ’l mio figliuolo averà in mano questa campanella e verrà presso a te sonandola; e io serò dall’altra parte. Se alcuno domanderà: «Che vuol dir questo?» laghe rispondere a me.
L’amico si maravigliò forte, domandando per quello che ciò volea fare. La donna rispose:
- Fa’ quello che io t’addomando, e pregoti; ché ancor oggi lo saperai e sera’ ne contento.
Costui dice:
- Io farò ciò che voi volete.
La donna piglia un suo mantello, e dà la campanella al figliuolo, ammaestrandolo che non sonasse, se non quando gli lo dicesse; e cosí si partirono tutti e tre una mattina, e andarono alla pescheria. Giunti che furono là, la donna guarda e dice all’amico:
- Compra quello luccio grande e compra uno di quelli pesci piccolini che sono all’altra banca.
L’amico cosí fece; e aperta la gola al luccio, gli misse dentro insino al mezzo il pesce piccolo; e dicendoli la donna in che forma lo recasse, sí che ciascuno il vedesse bene, dice al figliuolo:
- Sta’ allato a costui, e non restare mai di sonare la campanella -; ed ella dall’altro lato dicea: - Andiamo a casa.
E messisi in via con questa novità mostrando il pesce, e ’l figliuolo sonando la campanella, la gente traea. Chi dicea:
- Che è questo, madonna Cecchina? che vuol dir questo?
Chi domandava in un modo e chi in un altro. A tutti rispondea ch’e’ pesci grandi si mangiavano i piccolini; e cosí continuo a tutti rispose, e mai non disse altro, tanto che giunse a casa.
E avendo adoperata la voce, e ’l figliuolo la campanella, e l’amico mostrando l’esemplo, o che non fosse chi leggesse né chi intendesse, poco frutto ne seguí, se non che, fatto cuocere lo pesce grande e piccolo, sel mangiarono a desinare tutti e tre.
E questo fu a tempo ch’e’ Pigli erano signori di Modena. Io credo che assai intendessono la donna, ma feciono vista di non l’intendere. Sia certo ciascheduno che chi sostiene che le vedove e’ pupilli siano rubati con doloroso fine vengono a perdere il loro stato. E ben si dimostrò in questi che erano signori, ché ivi a poco tempo, perdendo la signoria, venne la terra sotto a quelli da Gonzaga.
E nota, lettore, che quasi tutte le terre venute a signore, o a distruzione, ne sono stati cagione li cittadini possenti delle gran famiglie di quelle città che facendo divisione e contese fra loro, per essere ciascuno il maggiore, caccia l’uno l’altro e rimane la signoria a pochi, o a una famiglia, e poi dopo alcun tempo viene un solo, cioè un tiranno, e caccia coloro, e pigliasela elli. Esempli ne sono assai; ma quattro ne conterò che non è settant’anni che caddono in questa ruina. Cremona che in questo modo ne erano signori li Cuncioni; Parma che la signoreggiavono li Rossi; Reggio signoreggiavano quelli da Fogliano; e Modena detta gli Pigli, come detto è. Viene per caso che in Lombardia si creò una lega, forse a fine di pigliare queste terre, tra’ marchesi da Ferrara, quelli di Gonzaga, e’ Visconti e quelli della Scala. Questa lega tolse la signoria a quelli signori di queste quattro terre; e poi come elle erano quattro, cosí le divisono tra loro quattro. Li marchesi ebbono Modena, quelli da Gonzaga ebbono Reggio, i Visconti ebbono Cremona, e quelli della Scala Parma: e anco poi e Reggio e Parma ha raso un altro barbiere. E ciò non avviene se non ch’e’ signori contendono alle ambizione delle signorie, non curandosi di fare né ragione né justizia, sanza la quale ogni regno e ogni città viene a ruina.