Il buon cuore - Anno XIV, n. 19 - 8 maggio 1915/Educazione ed Istruzione

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Educazione ed Istruzione

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Il buon cuore - Anno XIV, n. 19 - 8 maggio 1915 Religione

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Bismarck studente a Gottinga



La città di Gottinga, che sorge in ridente posizione sulle rive della Leine, affluente del Weser, nella bella valle limitata dalle ultime ondulazioni della catena del Monte Harz, è una città abbastanza antica, la cui fondazione risale al X Secolo e che ha sempre avuto e conserva tuttora un carattere speciale: essa non esiste se non per gli studenti e in grazia degli studenti.

Enrico Heine diceva che Gottinga è notevole «per le sue salsiccie e per la sua Università» e divideva i suoi abitanti in quattro categorie: «studenti, professori, filistei e animali», aggiungendo che soltanto le prime due erano degne di considerazione.

L’Università di Gottinga fu fondata nel 1734 da Giorgio II, elettore dell’Hannover e re d’Inghilterra, il quale le impose il proprio nome, Giorgia Augusta, e insieme col suo ministro, il barone Munchhausen, ne compilò lo statuto. Appena l’Università fu fondata, accorsero gli studenti, da ogni parte; l’Istituto fu provveduto di valenti professori, e svolse Una benefica e feconda attività la quale continuò per tutto il Secolo XVIII.

Verso la fine di quel Secolo cominciarono a esercitare una profonda influenza a Gottinga, e specialmente sulle associazioni di Studenti, le idee nuove Che si diffondevano dalla Francia.

Queste associazioni di studenti erano di due specie: le Landsniannschaften e gli Orden; le prime erano delle semplici riunioni di conterranei che si occupavano di letteratura e pensavano a divertirsi; gli Orden si occupavano piuttosto di politica e di argo menti sociali, e durante la Rivoluzione diventarono delle società segrete le quali lottarono contro il Governo e si ramificarono nelle città vicine.

Queste società sparirono verso il 1804, ma più tardi, dopo le guerre di liberazione, alla fine delle quali l’Università di Cottinga si rialzò dall’abbattimento in cui era caduta, anche le società degli studenti tornarono a fiorire: e di nuovo si ebbero due specie d’associazioni: i korps, che sostituirono le antiche Landsmannschaffen, e le Burschenschaffen, formate dagli studenti patriottici che miravano alla unificazione della Germania.

Senonchè verso il 1820 il Governo, il quale vedeva in queste ultime associazioni di studenti dei centri rivoluzionari, prese contro di esse delle severe misure, e nello stesso tempo fu anche limitata la autonomia di cui fino allora aveva goduto l’Università, e alle associazioni di studenti fu imposto l’obbligo di non esser composte, di più di trenta persone ciascuna e di domandare, per esistere, il permesso alle autorità di semestre in semestre.

Tutte queste misure non bastarono a soffocare lo spirito liberale che era entrato nell’Università di Gottinga, e nel 1837 il Governo pensò di ricorrere a un mezzo più radicale, ed esiliò sette fra i più illustri professori di quell’Istituto, i cosidetti Sieben Gottinger, Dahlmann, i fratelli Grimm, Gersinus, Albrecht, Ewald e W. Weber. Fu questo un colpo così grave per l’Università che nel 1848 il numero dei suoi studenti, che prima sommavano a più di 1500, si ridusse a soli 582 stutdenti.

Istituita l’unità della Germania, l’Università di Gottinga riebbe la sua autonomia, fu concessa miovamente ai professori libertà di parola, e gli studenti tornarono ad affluirvi e il loro numero crebbe continuamente, tanto che ora supera la cifra di 1200.

Fra i matricolini che arrivarono a Gottinga nella primavera del 1832, vi era un giovane di diciasette anni, aitante, slanciato, dallo sguardo fiero e ìeale, dalla fronte alta e dalla capigliatura abbondante, Ottone von Bismark-Schönhausen.

Il giovane aveva compiuto gli studi secondari a Berlino t diceva egli stesso di essere «un prodotto normale dell’insegnamento ufficiale»; già allora pe- [p. 146 modifica]rò, egli aveva udèarattére troppo personale per modellarsi,su uno stampo comune come molti altri, e già allora mirava all’originalità, così in politica come in religione. Nel salotto di sua madre, che era frequentato, da uomini di spirito indipendente, egli aveva udito criticare il Governo reale, ed aveva anche udito fare gli elogi delle teorie di Spinoza; ascoltando quei discorsi, egli era diventato panteista e repubblicano. Il giovane Ottone avrebbe voluto dedicarsi alla cari iera militare, ma sua madre preferì di avviarlo alla diplomazia. Così pure ella-non lo secondò nel desiderio. di andare alla Università di Heidelberg; essa preferì di mandarlo,in iina città più tranquilla, e scelse Gottinga tanto più volentieri in quanto che essa provava una viva simpatia per le idee liberali dalle quali erano allora animati molti fra i professori di quell’Istituto. bismarck fu immatricolato studente di scienze giuridiche e politiche il io Maggio 1832 con solenne cerimonia, come allora si usava; e dopo essere stato ricevuto da una Commissione, presieduta da un membro del Senato accademico, firmò un atto con cui si impegnava ad obbedire alle leggi universitarie, a non far parte di associazioni studentesche non autorizzate, a non bere birra, a non battersi in duello, ecc.; si recò poi dal Rettore dell’Università che tornò a raccomandargli di osservare le leggi accademiche, e così fu proclamato juvenis honestissimus e cominciò a frequentare le lezioni della facoltà giuridica che a dire il vero, si trovava allora in decadenza, giacché aveva bensì parecchi professori di fama, ma quasi tutti vecchi. Il giovane prese alloggio nella Rothe Strasse, nel centro della città, ma più tardi si stabilì in un sobborgo, in una casetta del secolo. XVIII che ancor oggi si conserva. Egli era arrivato a Gottinga pieno di eccellenti intenzioni, e durante il primo semestre studiò assiduamente; ma poi si legò in amicizia con tre giovani americani, uno dei quali, J. L. Motley, diventò più tardi valente storico, diplomatico e romanziere, e in compagnia di quei giovani di carattere avventrn:).0 e ardito, Bismarck diventò uno studehnte quale lo dipinge il Motley ((vestito d’una cappa rossa o d’un mantello di velluto turchino, con gli stivali muniti di speroni, henche incapace di montare a cavallo, con l’indice della destra ornato di un grosso anello cori sigillo, una 1:Inga pipa in 1— cca, un portafoglio sotto il braccio. Sulla testa un berrettino coi colori della sua associazione, il ha: une in mano e uno o due bulldog ai tacchi». Il regolamento universitario la sciava agli studenti piena libertà, essi non avevano altro obbligo che quello di farsi inscrivere ai corsi, non quello di frequentarli, e per tutta la durata degli studi non dovevano subire nessun esame. Accadeva così che gli studenti i quali avevano voglia di divertirsi non si recavano mai all’Università, e questo faceva appunto il giovane Bismarck; mentre i pochi diligenti passavano la vita nelle aule universitarie e nella biblioteca. Fra

questi vi era un giovane figlio di contadini della Vestfalia, che di quando in quando incontrava per le: vie di Gottinga il giovane Bismarck; trentacinque; nni quei. due uomini si incontrarono di nuovo, al Parlamento prussiano, Bismarck come Cancelliere, Windthorst come capo dell’opposizione cattolica. Bismarck aveva cominciato a far parlare di sè nel luglio del 1832, quando, chiamato davanti al giudice accademico per giustificarsi di una lieve imputazione, vi si era recato con tanto di cappello a cilindro, con una veste da camera multicolore, calzando. un paio di stivaloni, con una lunga pipa in mano e accompagnato da un grosso alano. Quel costume bizzarro, gli attirrò addosso, non pochi motteggi da parte degli studenti, ed egli ebbe una disputa con quattro giovani appartenenti alla società Hannovera che lo sfidarono al duello; ma poi tutto finì con una buona.bevuta di birra, e il giovane Bismarck fu ammesso come. socio dell’Hannovera, una corporazione che non si-occupavo punto di politica e i cui membri non pensavano ad altro che a bere, a fumare e a divertirsi. Così egli si perfezionò ancor„più in quella. non. intellettuale vita di studente la quale non comportava che tre specie (li emozioni: i duelli, le scommesse e i processi davanti ai giudici. u. niversitari. «Onesti duelli::fra gli studenti. sono una cosa molto sciocca» ----- scriveva’ il -Motley;’ e il suo giudizio - è confermato dalla Storia.,. malgrado che l’attuale imperatore li abbia molto lodati. I -duelli erano proibiti dagli Statuti accademici, ma gli studenti non si curavano di questa proibizione e per il più piccolo pretesto impugnavano le sciabole. Quei duelli, del resto, erano raramente pericolosi; come avviene ancor oggi nella maggior parte delle Università tedesche, gli studenti si battevano coperti quasi tutti da una specie di armatura di cuoio inil)ottito, con gli occhi difesi da appositi occhiali, non avendo. altro di scoperto da offrire come bersaglio al nemico,fuorchè il volto. Al tempo di Bismark questi duelli erano frequentissimi; Bismarck, però, fu da questo punto di vista, uno dei più calmi, e in tre semestri non ebbe che ventotto duelli. In tutti questi scontri si può dire ch’egli fu.molto fortunato, giacchè non fu ferito che una volta sola dal Biedenveg, e il colpo ch’egli riportò al merito fu un colpo sleale; tanto vero che trentaquattro anni dopo, al Parlamento, il Cancelliere dell’Impero rimproverava ancora al deputato Biedenveg quel colpo da traditore, definendolo un vero «colpo da maiale )) Sauhieb. L’Hannovera decise che quel colpo non contava, e Bismarck ebbe il soprannome di «Achille invulnerabile». Un’altra distrazione erano le scommesse; e se ne facevano di tutte le specie, temerarie e pazze addiriteira, come quella che Bismarck stesso più tardi ricordava, di un suo amico il quale aveva scommesso.di saltare col suo cavallo oltre la ruota d’un mulino: cavallo e cavaliere si ruppero rosso del collo. [p. 147 modifica]C’erano, però, anche delle scommesse intelligenti, conte quella di Bismarck stesso sui destini della Germania. «Scommisi — raccontava Bismarck durante la guerra franco-prussiana — con un Americano, Coffin, che fra venti anni la Germania sarebbe unita... Fin d’allora io avevo il pensiero e la speran- • za dell unità tedesca, q’uantunque in quel momento fossi nemico di coloro che la volevano». Lc bravate e le birichinate degli studenti davano occasione a frequenti processi che venivano discussi davanti al giudice universitario. Bismarck, il quale era diventato uno dei capi dell’Hannovera, in seguito ad una interminabile lite fra varie associazioni studentesche, fu processato insieme con molti altri e punito con quattro giorni di prigione, nonchè colla • minaccia d’espulsione, consilium abeundi, qualora avesse preso parte ad un’associazione che non. fosse stata autorizzata. Un’altra volta Bismarck fu condannato a dieci giorni di prigione per aver fatto da padrino in un duello pila pistola; egli scontò questa condanna nella prigione universitaria, e nel Museo municipale di Gottinga si mOstra ancora una vecchia porticina. sulla quale si vede intagliata l’iscrizione: V. Bismarck Han. (Hannovera) XI D. 1832, che si dice sia stata tracciata da Bismarck, ma della cui autenticità si ha ragione di dubitare. Oltre a queste condanné alla prigione, Bismarck ne dovette subire parecchie altre, fra le quali una multa di alcuni talleri per aver fumato pe-.- istrada. Egli aveva acquistata una tale fama di studente scapestrato e spadaccino che se ne parlava anche in altre Università, e una volta che era stato invitato a una festa di suoi camerati di Jena, il Senato accademico di quella Università si affrettò a mandarlo via, considerandolo come un individuo pericoloso. Senonchè quella vita spensierata e vuota non poteva durare a lungo: Bismarck doveva pensare a dare gli esami per entrare nella diplomazia., e dopo tre semestri decise di sua spontanea volontà di partire da Gottinga per riguadagnare il tempo perduto e per cambiar vita. Egli partì da Gottinga alla metà di settembre del 1833; nel certificato che gli fu rilasciato, non senza difficoltà, dal rettore dell’Università, sono registrate, fra altro, le sue numerose condanné, e quando egli si presentò all’Università di Berlino, dovette quasi subito entrare nella prigione per scontare sei giorni di cui era rimasto debitore verso l’autorità giudiziaria accademica. I tre semestri di vita scapestrata che Bismarck passò a Gottinga non furono, però, impiegati da lui unicamente a bere, a battersi in duello e a divertirsi; egli visse durante quel tempo in un’atmosfera che esercitò sopra di lui una certa influenza; e se poco studiò il giure, si.occupò abbastanza di letteratura e lesse Goethe, Schiller, Uhland e Chamisso, e imparò anche a conoscere e ad ammirare il sommo Shakespeare. Inoltre i suoi amici americani gli parlarono di

usi e costumi nuovi, e gli aprirono la vista su di un mondo che fino allora era rimasto chiuso per lui. Durante quel tempo egli fece anche non poche escursioni e dei viaggi, arrivando probabilmente fin nella Svizzera, e frequentò persone appartenenti a varie classi sociali e di varie opinioni. Il suo soggiorno a Gottinga modificò anche le sue idee politiche: appena arrivato, gli amici americani, coi quali entrò in relazione e coi quali festeggiò, il 4 luglio 1832, l’anniversario della dichiarazione sk. indipendenza degli Stati Uniti, lo confermarono i’ffile idee liberali che egli aveva recate seco, dal salotto di sua madre; ma nell’aristocratica Hannovera, in compagnia di altri figli di gentiluomini, le sue idee subirono una mutazione, e oltre a imbeversi di devozione verso la famiglia degli Hohenzollern, egli prese in orrore tutte le tendenze nuove dei liberali tedeschi. Partendo da Gottinga, egli non portava seco un grande bagaglio di cognizioni giuridiche, ma portava un notevole corredo di audacia nello sfidare la vita e di idee autoritarie prussiane. La vita ch’egli doveva poi condurre a Berlino e nella campagna di Pomerania non fece che rafforzare (mesti tratti del suo carattere e queste sue idee politiche.