Il romanzo d'un maestro (De Amicis)/Piazzena/XI

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Disinganno

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DISINGANNO.


Tornato a far scuola in questo stato d’animo, con l’antico amore pei fanciulli rinfiammato di dolore e di pietà, egli, per vari giorni, vide dietro al viso di ciascuno dei suoi alunni un altro viso, affilato e bianco, come quello a cui aveva dato l’ultimo bacio, in quella triste casa; e prima involontariamente raddolcì un poco l’austerità abituale; poi, pensando che a ogni modo se ne doveva andare dal paese, abbandonò di proposito il suo metodo disciplinare, in parte per riposare lo spirito, in parte per fare un esperimento. E risentì subito un gran sollievo, come allo spogliarsi d’un abito che gli mozzasse il respiro, e s’illuse di potere, grazie all’autorevolezza acquistata in due anni di riserbo severo, essere indulgente e affettuoso negli ultimi giorni. Quale disinganno! Furono quattro o cinque appena, dei meglio fra i più buoni e più docili, quelli che non abusarono sull’atto dell’allentamento del freno. Tutti gli altri gli si tramutaron sotto gli occhi in men d’una settimana, con una specie di gioia selvaggia, in modo da farlo persuaso senz’altro che se si può passare qualche volta, benchè difficilmente, dalla dolcezza alla severità, è impossibile di mutar questa con quella senza metter l’inferno nella scuola. A capo di quindici giorni, non riconosceva più i suoi ragazzi. Anche da quelli che parevan più ragionevoli e timidi eran balzati fuori, come da una scorza spezzata, dei diavoli incarnati, ribelli, insolenti, che non sentivan più nè rimprovero ne ragione. E poteva bene minacciarli, dir loro: — vedete, siete diventati più tristi quand’io son diventato più indulgente: io tornerò al rigore di prima: — poteva ben ricominciare a fare il viso aspro e a punire: non serviva più. Egli era come un sovrano abdicato, che non aveva più nè forza nè credito e che, per riacquistar l’una e l’altro, avrebbe dovuto lottar tutto un anno. Illuminato da questa nuova esperienza, decise di ritornare coi suoi futuri alunni sulla via lasciata, e giurò solennemente a sè stesso di non abbandonarla mai più.