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In risaia/XXVII

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XXVI XXVIII

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XXVII.

La domenica tornò Pietro, e la sera nella stalla disse che, per tutta la novena di Natale non sarebbe più andato a fare trasporti, ed avrebbe lavorato nell’orto.

— Sarebbe ben meglio, disse la Nanna, che tu stessi a casa sempre.

— Perchè? domandò Pietro.

— Perchè.... perchè.... via il gatto i sorci ballano.

E gli occhi delle due cognate s’incontrarono. La Rosetta, che aveva sulla coscienza la storia del paniere, e la speranza con cui l’aveva messo alla finestra, s’affrettò a parare il colpo.

— Sì; ne abbiamo fatte delle nostre questa settimana, disse al marito. La Nanna ed io abbiamo messo fuori il paniere per Santa Lucia. [p. 177 modifica]

— E Santa Lucia ha rubato la pezzuola della Rosetta, aggiunse la Nanna.

— Ma l’ho riavuta, sai. Era sulla siepe dell’orto.

Pietro guardava sospettosamente le due donne. Capiva che la Nanna aveva l’intenzione di accusare sua moglie. Ma di che? Forse aveva ricevuta una strenna? Domandò col cuore serrato:

— E cosa ci avete trovato nel paniere?

— Nulla, disse la Rosetta. M’è rincresciuto assai di trovarlo vuoto.

— Cosa ti aspettavi di trovarci? Lo spillo della salumaia? domandò la Nanna con ironia.

Gaudenzio, che aveva scoperto, studiando la Rosetta, che non sapeva nulla dello spillo dato e respinto, a quelle parole della Nanna si confermò nel sospetto già concepito contro di lei.

La Rosetta invece non indovinò la cosa, e colse l’occasione per insinuare al marito l’idea di quel dono. [p. 178 modifica]

— Lo spillo non me lo potevo aspettare, disse, perchè Pietro era fuori.

— Ma che! gridò la Maddalena spaventata per la seconda volta da quel pensiero rovinoso. Quando anche fosse stato qui, Pietro non avrebbe potuto fare una spesa simile.

— Che cosa ne sapete voi, se posso o se non posso? rispose con impeto Pietro, a cui aveva fatto piacere il sentire che la moglie aspettava il gioiello desiderato, solamente da lui. Ma dopo quella risposta si vergognò d’aver osato dir tanto, ed uscì dalla stalla.

Allora Gaudenzio prese il suo posto.

— A Novara, disse, per Natale si mette fuori dalla finestra una scarpa. Ed allora è il Bambino che porta la strenna.

— Io non metto fuori più nulla, rispose la Rosetta.

— Provate. Non avete udito, che Pietro non si sgomenta del prezzo di quello spillo? Date retta. Mettete fuori lo zoccolo. Chissà che lo spillo non venga! [p. 179 modifica]

E vedendo che le vecchie parlavano tra loro, soggiunse a bassa voce:

— O dal vostro uomo, o da... Gesù bambino, concluse incontrando lo sguardo della Nanna.

Stava in guardia, ora che la sapeva informata di tutto; ma tuttavia persisteva a voler fare il dono a dispetto di lei. Faceva a fidanza sull’ambizione della Rosetta e sulle proprie attrattive.

— Si vede che le piaccio. Sfido! Accetterà lo spillo, ed inventerà una zia, una parente purchessia per dire che gliel’ha regalato, e per poterlo portare. Le donne sono tutte così. Un gioiello ed un bell’uomo, e addio onestà.

La Nanna dal canto suo, aveva bisogno che quel dono si facesse, per servirsene di arma contro la cognata; e lasciava fare fingendo di non avvedersi di nulla.

— Sì, disse; metteremo fuori gli zoccoli. Questa volta ci starà anche la Lucietta. Lei che è più giovine ci porterà fortuna. [p. 180 modifica]

Poco dopo uscì dalla stalla per andare a coricarsi; Pietro era seduto sulla trave in corte; le domandò:

— Si va a dormire?

— Io ci vado, rispose la Nanna. Non ho nessuno che mi faccia la corte, io. Ed entrò in cucina, e di là nel forno, poi nella sua camera, lasciando il fratello con una spina di più nel cuore.

Poco dopo la raggiunse la Lucia, che, dacchè Pietro era a casa, dormiva con lei. La bimba era tutta esaltata da quell’idea della strenna.

— Gli zoccoli si distinguono meglio dei panieri, diceva. I miei sono verdi; i tuoi sono neri lucidi; e quelli della Rosetta sono rossi a fiori gialli. Non si possono confondere.