Inferno monacale/A quei padri e parenti che forzano le figlie a monacharsi

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A quei padri e parenti che forzano le figlie a monacharsi

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A quei padri e parenti che forzano le figlie a monacharsi
Alla Serenissima Republica Veneta Libro primo


In gratia, non mi burlate se io, con penna di candida colomba, quasi funesto corvo v’auguro nel vostro Inferno i precipici etterni: sovengavi che, ne’ primi tempi, Iddio benedetto mandava li angioli dal Cielo e suoi più cari servi della Terra ad annonciar agli huomeni perversi i giusti Suoi furori. Io, più che Angela in quanto al nome e serva indegna di Sua Divina Maestà, inspirarata da Lui con mottivi di pura verità, vi predico i fulmini del Suo sdegno. Non ridete per ché io sia femina per ché anco le Sibille predissero la morte di Christo e Casandra, se ben tenuta forsenata dal populo, previde e con detti veridici esclamò e pianse per le strade la destrutione delle troiane mure.

Ma lasciamo questo per ché io non ho humore di Sibilla né voglio che mi stimate pazza: accettate quello che è di già vostro, non havendo altri architetti l'Inferno Monacale che il Diavolo e le vostre tiranie.

Vi dedico dunque quel'Inferno, a cui perpetuamente condanate le vostre visere, per preludio di quello che dovete goder etterno, restando di voi,


Scandalizzata sempre,

più che Angela della Madre della Donzella


Del’Inferno Monachale