Intermezzo di rime/Ai poeti
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I
Inutilmente voi con le snervate
braccia sopra le incudini sonore,
tristi artefici, il verso martellate;
poi che non dà il metallo anche un bagliore.
5Inutilmente i calici tentate
co 'l malfermo cesello: il vin d'amore
ne le fragili tazze constellate
più non ha il grande aroma avvivatore.
Stridono le fatiche stolte: infrante
10le estreme forze, a voi nulla rimane
fuor che il lungo morir ne li ozi oscuri.
E non, in contro a 'l Sole almo, un gigante,
auspice su le nuove guerre umane
sorge a 'l vostro saluto, o morituri!
II
Ma in grembo a un mare ignoto, ove non mai
giunsero navi, un'isola fiorente
chiusa in cerchio da bianchi polipai
va emergendo su l'acque lentamente.
5Intatti ora germogliano i rosai
meravigliosi a i lidi, ne 'l vivente
silenzio; e forse un giorno i marinai
vi drizzeran la prora arditamente.
Emerge lenta l'isola, nutrita
10da la immensa prolifica famiglia
de i molluschi ne' fondi alti e quieti.
Emerge lenta: atteggiasi la vita
a nuove forme, e chiude ogni conchiglia
perle che il sol non mai vide, o poeti.