Interviste dal libro "TUTUCH (Uccello tuono)"/Intervista a John Curotte

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Intervista a John Curotte

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Intervista a Leonard Bordeau Intervista a Kenneth Deer

1. Secondo la sua tradizione culturale la vita è un dono o una punizione?

È un dono del Creatore, è un onore essere chiamato Onkwehonwe, cioè Indiano. Il Creatore ci ha donato una vita differente da quella di tutti gli altri esseri viventi. Egli ha creato il mondo e ci ha messo qui perché ce ne prendessimo cura.

Vuole sapere come tutto cominciò? C’era un intero popolo nel mondo superiore: il Creatore aveva i Suoi uomini, Egli li aveva creati ed aveva permesso loro di vivere con lui. Un giorno dei bambini trovarono un buco nel cielo e stavano guardando giù quando sopraggiunse una donna incinta. La quale si avvicinò troppo al buco e cadde di sotto: mentre precipitava sempre più giù un’aquila ed altri uccelli le vennero in aiuto per rendere più dolce la caduta, ma quando arrivò al fondo non c’era terra, c’era solo una gran distesa di acqua. Allora, gli uccelli mandarono al fondo la tartaruga alla ricerca di qualcosa di solido, ma non trovò niente, così la mandarono ancora una volta e trovò un albero. Questo è il mito dell’Isola della Tartaruga. L’albero è il grande albero della pace. Quella donna partorì due figli maschi, ma il Creatore decise che non potevano esserci solo maschi. Creò, dunque, la donna, perché stesse con l’uomo e creò la nostra madre terra con una coppia per ogni specie di animali. Egli mise noi qui e i bianchi al di là dell’oceano, questo è il motivo per cui noi diciamo: <<Questa è la nostra terra>>!

2. Perché siamo qui: per lottarci o per aiutarci?

Egli ci mise in questo mondo perché lo custodissimo e vivessimo in pace per quanto possibile. Così quando, migliaia di anni più tardi, i bianchi vennero, noi li salutammo pacificamente, perché il Creatore ci mise qui per amare la natura e l’essere umano. C’è una grande legge che dice: <<Puoi odiare un essere umano, ma non puoi odiare il suo modo di essere>>. In passato, di solito lottavamo l’uno contro l’altro per il territorio. Il Creatore ci sparpagliò in tutto il Suo territorio e a quel tempo eravamo soliti vivere insieme. Quando i bianchi vennero crearono dei problemi e noi fummo costretti a lottare contro l’est, dal momento che l’est andò con i Tedeschi: essi volevano ottenere tutto questo territorio. Facemmo un trattato.

Tuttavia, prima di questo periodo le lotte – come stavo dicendo - avvenivano per il territorio, perché ad ogni Nazione fu dato un luogo dal Creatore e quando una tribù occupava un territorio non suo senza chiedere il permesso, allora scoppiava sicuramente una guerra.

3. Che significa per lei la parola “capo”?

Capo significa un grande uomo ed intelligente, il quale controllerà la terra, e controllerà il popolo. Dovrebbero essere nove, perché in ogni clan vi sono tre capi. Dietro di loro vi sono le matrone del clan. Perciò, chi veramente controlla questo territorio è la donna: il popolo riferisce alla matrona se c’è qualcosa che non va, ed è lei a dirlo al capo.

4. Quali sono le sue responsabilità?

Egli deve prendersi cura della terra, ha titolo di interrompere qualsiasi disputa che si verifica. Il Creatore li ha messi al loro posto per essere custodi ed essere portatori di pace. Noi abbiamo anche il capo della guerra, è vero, ma questi in realtà non combatte, con i suoi uomini protegge il popolo.

5. Che tipo di organizzazione sociale avete?

Le donne nella casa lunga si prendono cura dei bambini e fanno tutto ciò che spetta a loro di fare. Gli uomini vanno fuori per procacciarsi il cibo. Gli anziani sono molto importanti nella nostra comunità, perché danno sicurezza: essi hanno buone menti e si ricordano ciò che hanno fatto in determinate situazioni, perciò possono essere di insegnamento per i giovani.

Ora voglio rispondere alla sua richiesta di chiarimento sulla funzione della pipa della pace: c’è una cerimonia della pipa che viene ripetuta due volte all’anno e ha la funzione di purificare la terra ed il popolo: per purificare il loro cammino, il luogo dove si stabiliscono, le loro case. V’è un’organizzazione di circa un centinaio di persone che può fare tale cerimonia, come gli uomini di medicina. Anche per la cerimonia della Sauna vi sono solo poche persone che la possono fare: bisogna essere onesti, essere retti, bisogna amare il popolo, i bambini e il mondo. Quante persone conosce con tali qualità?

6. Qual è il ruolo della donna nella vita di gruppo? Chi si occupa dell’educazione dei figli?

Le donne si occupano dell’educazione dei figli. Le donne controllano la terra, perché madre terra lavora per loro, nonna luna lavora per loro, il Creatore lavora per loro. Le donne creano un capo o lo distruggono, ed egli può occupare quel posto solo per due volte: non potrà più essere capo e sarà detto a tutti che egli non lo è più. Delle nostre abitudini di una volta le voglio ricordare che, quando una persona era molto vecchia, si recava sulla cima di un colle; ai miei tempi se ne sarebbe preso cura la famiglia. Ora la mettono negli ospizi. E ancora le voglio dire che se una ragazza rimane incinta, la famiglia non abbandona il bambino. Se lei non vuole il bambino, se ne prenderà cura la madre, e se nemmeno lei potrà, se ne prenderà cura la zia. Quando egli avrà diciotto anni deciderà lui se vuole stare con la madre.

7. Cosa può dirmi circa la proprietà? Mi spiego: come venivano distribuiti i beni tra i membri del gruppo?

Il Governo ha distribuito la terra. Nella nostra tradizione il Creatore ci ha dato la nostra terra. Egli l’ha divisa. Nei miei discorsi io chiedo sempre in quale guerra il Governo vinse gli Indiani. Nessuno è in grado di rispondere.

Quando i miei antenati andavano a caccia dividevano tra loro, essi uccidevano solo quanto potevano mangiare. Io sono stato un capo e lo sono ancora, perché se non si commettono errori si continua a tenere la carica. Vi sono anche i membri del consiglio eletto, ma essi non sono veramente dei capi. Essi sono soliti fregiarsi del titolo di “grande capo”, ma non c’è tale carica, perché i capi eletti non sono eletti dal popolo.

8. Qual è il suo massimo dovere?

Il mio dovere massimo è di ascoltare la gente e i bambini: si impara molto da loro. Bisogna avere amore per loro, ed essi ci rispetteranno. Quando ero piccolo mi dicevano di ascoltare, perciò ho deciso che io non avrei fatto lo stesso e sono io ad ascoltare i bambini.

9. Come punite i colpevoli?

Quando qualcuno commetteva qualche crimine davvero grave facevano un segno sulla sua fronte e lo mandavano via dalla comunità. Ed è peggio che essere in galera.

10. L’essere umano è superiore agli animali e alla natura?

Lavorano insieme, gli animali lavorano insieme con gli esseri umani. Il Creatore mise gli animali qui perché gli esseri umani li potessero uccidere e mangiare, come cibo. Egli mise qui gli esseri umani per abbellire il mondo, come lei può vedere. Prima di andare a caccia essi chiedono al Creatore di perdonarli. E spesso fumano tabacco: non è la stessa cosa che fumare sigarette.

11. Qual è l’essenza dell’essere umano? È una creatura speciale con una missione speciale?

Secondo la nostra tradizione, nessuno è davvero speciale: siamo tutti speciali! Ognuno deve essere speciale, perché dobbiamo fidarci l’uno dell’altro.

Personalmente non ho paura della morte. Sono pronto, sono sempre pronto. Al momento della nascita si prende uno stecco lungo quanto si desidera vivere. Quando la fine arriva si mette lo stecco sulla punta del proprio piede ed Egli si riprende una delle Sue creature. Quando si vive nel mondo del Creatore ci si prende cura degli altri: i nostri antenati si prendono cura di noi. Noi diciamo: <<Egli è andato via di qua>> per andare in un altro mondo, ma continua a vivere. Nella nostra tradizione non c’è niente di simile al paradiso e all’inferno, ma c’è il mondo del Creatore dove andremo dopo la morte.