Isaia (Diodati 1821)/capitolo 20

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Profezia simbolica della caduta dell’Egitto e dell’Etiopia.

20
  NELL’anno che Tartan, mandato da Sargon, re degli Assiri, venne contro ad Asdod, e la combattè, e la prese1;

2 In quel tempo il Signore parlò per Isaia, figliuolo di Amos, dicendo: Va’, e sciogli il sacco d’in su i tuoi lombi, e tratti le scarpe da’ piedi. Ed egli fece così, camminando nudo e scalzo.

3 E il Signore disse: Siccome Isaia, mio servitore, è camminato nudo e scalzo; il che è un segno, e prodigio di tre anni, sopra l’Egitto, e sopra l’Etiopia;

4 Così il re di Assiria ne menerà gli Egizi prigioni, e gli Etiopi in cattività; fanciulli, e vecchi, nudi e scalzi, e con le natiche scoperte, per vituperio all’Egitto.

5 E saranno spaventati e confusi, per l’Etiopia, alla quale riguardavano; e per l’Egitto, ch’era la lor gloria2.

6 Ed in quel giorno gli abitatori di questo paese deserto diranno: Ecco, così è avvenuto a colui, a cui noi riguardavamo, dove noi eravamo fuggiti per soccorso, per esser liberati dal re degli Assiri; e come scamperemmo noi?