La Cortigiana (1525)/Atto terzo/Scena prima

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Atto terzo
Scena prima

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Atto terzo Atto terzo - Scena seconda

Parabolano e Valerio suo camariero.

Parabolano
Virtuoso, savio, discreto e da bene è ’l Rosso, messer sí.
Valerio
Voi lodate el Rosso non altrimenti che se v’avessi fatto quel che voi sète.
Parabolano
Non m’ha già ditto che la famiglia se lamenti!
Valerio
Perch’egli mente.
Parabolano
Né che gli staffieri non sieno pagati.
Valerio
Non vi vuol ben, però.
Parabolano
Né che’l zanetto sia rappreso.
Valerio
Donque date voi credenza alle menzogne?
Parabolano
Né che ’l mercante domandi denari de’ drappi.
Valerio
Bisogna pur pagare chi ha d’avere.
Parabolano
Né anche m’ha portato versi in mia laude, ma la mia vita, la mia salute e la mia pace, e l’ho per cordial amico, per ottimo compagno e per carnale fratello.
Valerio
Mi maraviglio assai che non vi piaccino gli spiriti peregrini.
Parabolano
Fa’ tuo conto ch’io [non] vivo de poesie, e non sarà dui giorni ch’io vo’ dare licenzia a tanti filosofi ch’io ho in casa e a mio dispetto gli ho dato el pane sino a qui; e ciò ch’io ho voglio spartire col Rosso, el qual m’ha cavato de l’inferno e messomi in paradiso, e m’ha dato la vita et ha in me resuscitato la speranza secca e aduggiata ne le amorose passioni; e però lièvamiti dinanzi, ch’io spetto il Rosso con piú grate nuove ch’altri che lui non può darmi.