La Cortigiana (1525)/Atto terzo/Scena terza

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Atto terzo
Scena terza

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Rosso, Parabolano e Aloigia.

Parabolano
El ben venuto, Rosso carissimo!
Rosso
Questa è la balia di quella cosa, cioè, de... tu m’intendi.
Parabolano
Voi sète quella ch’avete un angelo in governo?
Aloigia
Servitrice di Vostra Signoria, e Laura mia si reccomanda a quella.
Parabolano
In ginocchioni vi voglio ascoltare.
Aloigia
Questo è piú tosto mio debito, parlando con un sí gran maestro.
Rosso
Lievati su e non usare tante spagnolerie e gagliofferie.
Aloigia
La mia Signora vi bascia le mani e non ha altro Dio di Vostra Signoria; ma io ho vergogna parlarvi con questa gonnellaccia; perdonatemi!
Parabolano
Questa catena vi la rifacci: pigliate!
Aloigia
Gran mercè: pur e’ non bisognava.
Rosso
Non ti diss’io che ’l fa quel conto a donare cento ducati che faccia un procuratore a robargli? (Io mento per la gola!)
Aloigia
Io el credo!
Rosso
Egli ci dona l’anno piú veste che non vende piazza Navona. (Oh, pagàssici il nostro salario, il miserone!) Del mangiare e del bere non ti dico, perché nel suo tinello c’è sempre carnevale. (Anzi Quaresima e siam tutti piú magri che un digiuno! )
Aloigia
Vi sono schiava!
Rosso
E come egli è conversevole con la famiglia! Tutti gli siamo compagni! (Tanto avessi ei vita quanto fa mai un bon viso a nissuno!)
Aloigia
Ufficio di gintilomo.
Rosso
Forse che quando accade non ci aiuta del suo favore? Sino al Papa parlerebbe per il minor de la famiglia! (Tant’avessi egli fiato, ché se ci vedessi el capestro al collo non movería un passo!)
Parabolano
Quel ch’io sono è a comodo de li miei amici, come sa qui el mio Rosso; ma ditemi, di grazia, con che faccia ascolta di me Laura?
Aloigia
Con faccia imperiale!
Parabolano
Che ragionamenti fa ella di me, e con che maniere?
Aloigia
Onorevoli e con maniere di zucchero e di mèle.
Parabolano
Che promesse fa ella a la mia servitú?
Aloigia
Magnifiche e larghe.
Parabolano
Credete voi che la finga?
Aloigia
A punto!
Parabolano
Che ne sapete?
Aloigia
Lo so perché la sta mal di Vostra Signoria, e poi è gintildonna.
Parabolano
Ama ella altro che me?
Aloigia
Non, signore.
Parabolano
Certo?
Aloigia
Chiaro!
Parabolano
Che fa ella ora?
Rosso
(È ita a orinare!)
Aloigia
Maledisce el giorno, che pena un anno a irse con Dio.
Parabolano
Ch’importa l’irsi con Dio del giorno?
Aloigia
Gl’importa perché s’ha questa notte a trovare con voi, che gli pare mille anni.
Parabolano
Veneranda madre mia, degnàtive ascoltarmi vinte parole in secreto.
Aloigia
Quel che piace a la Vostra Signoria.
Parabolano
Rèstati qui, Rosso, ch’adesso ritornaremo.
Rosso
In quel punto, ma non con quella grazia.