La danza degli gnomi e altre fiabe/Piumadoro e Piombofino/IV

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Piumadoro e Piombofino - Capitolo IV

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Piumadoro e Piombofino - III Piumadoro e Piombofino - V

Verso sera giunsero dalla Fata dell’Adolescenza. Entrarono per la finestra aperta.

La buona Fata li accolse benevolmente. Prese Piumadoro per mano, attraversarono stanze immense e corridoi senza fine, poi la Fata tolse da un cofano d’oro uno specchio rotondo.

- Guarda qui dentro.

Piumadoro guardò. Vide un giardino meraviglioso, palmizi e alberi tropicali e fiori mai più visti.

E nel giardino un giovinetto vestito come un re e bello come un sole. E quel giovinetto stava su di un carro d’oro che cinquecento coppie di buoi trascinavano a fatica. E cantava:


Oh! Piumadoro,
bella bambina - sarai Regina.


- Quegli che vedi è Piombofino, il Reuccio delle Isole Fortunate, ed è quegli che ti chiama da tanto tempo con la sua canzone. È vittima d’una malìa opposta alla tua. Cinquecento coppie di buoi lo trascinano a stento. Diventa sempre più pesante. Il malefizio sarà rotto nell’istante che vi darete il primo bacio.

La visione disparve e la buona Fata diede a Piumadoro tre chicchi di grano.

- Prima di giungere alle Isole Fortunate il vento ti farà passare sopra tre castelli. In ogni castello ti apparirà una fata maligna che cercherà di attirarti con la minaccia o con la lusinga. Tu lascerai cadere ogni volta uno di questi chicchi.

Piumadoro ringraziò la Fata, uscì dalla finestra coi suoi compagni e riprese il viaggio, trasportata dal vento.