La signora dalle camelie (teatro)/Atto V/Scena quinta

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Scena quinta

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SCENA QUINTA


Margherita sola, poi Nanetta, indi Armando.


Margherita. (leggendo una lettera che nasconde nel seno). «Signora! ho saputo il duello che ha avuto luogo tra Armando ed il signor Varville, non già da mio figlio, perchè è partito senza neppure abbracciarmi. Lo credereste, o signora? io v’accusava di questo duello, di questa improvvisa partenza. Grazie a Dio, il signor Varville è fuori di pericolo ed io so tutto. Voi avete mantenuto il vostro giuramento al di là delle vostre forze, e tutte queste scosse hanno pregiudicato alla vostra salute. Io ho scritto ad Armando confessandogli la verità. Egli è lontano, ma ritornerà per domandarvi non solo il suo perdono, ma anche il mio: perchè se la mia posizione m’ha costretto a farvi del male, il rimorso ora mi impone di ripararlo. Pensate alla vostra salute, o Margherita, e sperate: il vostro coraggio e la vostra eroica abnegazione meritano un migliore avvenire, e voi l’otterrete, perchè sono io che ve lo [p. 92 modifica]prometto. Giorgio Duval, 15 novembre.» Sono oramai sei settimane che il padre d’Armando m’ha scritto questa lettera e che io la rileggo ogni giorno per avere il coraggio di vivere. Se ricevessi soltanto due sue righe!... se potessi resistere sino alla primavera... (s’alza e va a guardarsi nello specchio) Quanto sono cambiata! pure il dottore ha promesso di salvarmi!... Aspetterò. Un poco fa non diceva a Nanetta che io era gravemente ammalata?... pure v’è ancora una speranza... ho ancora qualche mese a vivere, e se in questo frattempo Armando ritornasse, la sua vista mi renderebbe la salute... Ma se realmente vi fosse pericolo, Rieux non avrebbe avuto il coraggio di propormi una passeggiata. Oh! il medico si sarà ingannato, (va alla finestra) Quant’allegria nelle famiglie... Oh! il bel fanciullo che ride e giuoca nella strada..... Se io potessi abbracciare quel fanciullo!

Nanetta. Signora!...

Margherita. Che hai, Nanetta?

Nanetta. Voi vi sentite meglio questa mattina, non è vero?

Margherita. Sì, perchè?

Nanetta. Promettetemi d’esser tranquilla.

Margherita. Ma cos’è accaduto?

Nanetta. Io ho voluto prevenirvene... perchè una gioia impreveduta potrebbe farvi del male...

Margherita. Una gioia, dici tu?...

Nanetta. Sì, o signora!

Margherita. Armando!... tu hai veduto Armando!... è Armando che viene a vedermi!... (Nanetta fa segno di sì. Margherita corre alla porta) Armando! (egli compare pallido e abbattuto stendendo le braccia a [p. 93 modifica]Margherita) Oh no!... non sei tu... è impossibile che Iddio sia così buono e così clemente!

Armando. Sono io, o Margherita, io, così pentito e sì colpevole, che non osava varcare la soglia della tua casa; se non avessi incontrato Nanetta, sarei restato nella strada a piangere ed a pregare. Margherita, non mi maledire... mio padre m’ha scritto ogni cosa... era molto lontano di qui, perchè non sapeva dove fuggire per nascondere il mio amore ed i miei rimorsi... sono partito come un pazzo, viaggiando notte e giorno, senza riposo, senza tregua, senza sonno, seguito sempre da sinistri presentimenti... scorgendo da lungi la tua casa parata di nero... Oh! se io non t’avessi ritrovata, Margherita, ne sarei morto, perchè sono io sono io che t’avrei ucciso... non ho ancora veduto mio padre... Oh, dimmi che tu perdoni ad entrambi... che tu hai dimenticato il male che il mio infame procedere t’ha fatto soffrire.

Margherita. Io perdonarti, o Armando!... forse che tu sei colpevole?... no: io sola la sono, perchè ho voluto la tua felicità a costo della mia... ma ormai tuo padre non ci separerà più, non è vero?... non è più la tua Margherita d’altri tempi che tu trovi, ma sono giovine ancora e ritornerò bella, poichè ora sono felice... Da oggi comincerà per noi una novella esistenza.

Armando. Io non ti lascerò un solo istante! Ascolta, Margherita: oggi stesso noi abbandoneremo questa casa, e non torneremo più a Parigi. Mio padre acconsente alla nostra unione; egli t’amerà come sua figlia; mia sorella è maritata; l’avvenire dunque è tutto per noi.

Margherita. Oh, parlami, Armando! alle tue parole io provo una dolcezza che da tanto tempo non avevo gustato. La mia salute rinasce sotto il tuo amore... io lo diceva bene questa mattina, che non v’era che una sola cosa che potesse salvarmi! Non osava sperarla.... eppure tu sei qui, a me vicino! Non perdiamo un solo istante. Questa vita che mi fuggiva dinanzi quando era

Note

  1. Pagine mancanti