A Leone Tolstoi Ode
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18 settembre 2010
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<dc:title> Le poesie religiose </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Mario Rapisardi</dc:creator>
<dc:date>1895</dc:date>
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Le poesie religiose - A Leone Tolstoi Ode Mario RapisardiLe poesie religiose.djvu
O d’un cor puro, d’una grande anima
Verace, fiammante parola,
Regnar la terra, la morte vincere
4Ben puoi tu sola!
Tu dal letargo ferin le torpide
Umane caterve ridesti;
Gl’ingegni alati governi, gli animi
8Servili investi.
Con improvviso fragor di fulmine
Le tresche regali scompigli;
Dei tenebrosi farisei sgomini
12Gli empj consigli.
Tu le gelose gare, tu gl’invidi
Conflitti fraterni reprimi;
Benigna incieli gli onesti, i reprobi
16Severa adimi.
Fiotto perenne tu sei, che i cardini
Corrode alle rupi giganti;
Flagel di foco sei che dal tempio
20Caccia i mercanti.
Fremea tra’ sonni del Volga un demone
Vermiglio: « Si annienti là vita! »
Solcava un tetro baglior d’incendj
24L’ombra atterrita.
Briareo sorse; le braccia ferree
Vibrò contro al ferreo destino;
Inorridito crollò le gemmee
28Torri il Kremlino.
Ma dietro al rosso fantasma oh flebili
Baldanze, oh terrori e delitti!
Oh imperiali macelli e scempio
32D’eroi sconfitti!
Ben più feconda ne’ freddi esilj,
Nell’ombra d’esizj feroce,
O di Yasnaia pensoso apostolo,
36Fu la tua voce.
Sia che del core gli abissi interroghi
E n’apra i responsi a’ malvivi
Sia che salubri linfe da’ mistici
40Gorghi derivi;
O che le pugne brutali e gli ozj
Dei forti e le oscure ruine
Con sovrana arte scolpisca in pagine
44Adamantine;
O per gl’industri tugurj, esempio
Sdegnoso alla mandria proterva,
In fabril vesta, le membra ad infime
48Fatiche asserva:
Sia che pietoso fuor de la tenebra
Gli erranti mortali richiami;
E del tuo pane, del tuo cor gli umili
52Conforti e sfami;
O che selvaggio di contro a’ despoti
Ribelli dottrine asserragli,
E le mendaci furie con placido
56Lume sbaragli;
Salve, o tu padre d’alte idee; provvido
D’audaci astinenze maestro
A un’operosa stirpe cui domano
60Fame e capestro!
Gloria a te, vecchio sublime, rovere
Indocile al turbo imminente:
D’un’età nova, d’un novo popolo
64Simbol vivente!
Per l’aule dotte di Kief bestemmj
L’anfibia congrega vigliacca;
Su petti inermi briaca infurj
68L’ira cosacca;
A la tua sacra canizie attorcasi
L’anatema stolto: che vale?
Il tuo pensiero, sole dell’anime,
72Splende immortale!