Le cento novelle antiche/Novella XXXVII

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Novella XXXVII

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Novella XXXVI Novella XXXVIII

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Qui conta d’una battaglia che fu tra due re di Grecia.


NOVELLA XXXVII.


Due re furo nelle parti di Grecia, e l’uno era più poderoso dell’altro. Furo insieme a battaglia: lo più poderoso perdeo; tornò et andò in una camera, maravigliandosi siccome avesse sognato, et al postutto non credeva avere combattuto. Intanto l’angelo di Dio [p. 58 modifica]venne a lui, e disse: come stai? che pensi? tu non hai sognato, anzi combattuto, e sei isconfitto. E lo re guardò l’angelo, e disse: come può essere? Io avea tre cotante genti di lui. E l’angelo rispose però t’è avvenuto che tu se’ nemico di Dio. Allora lo re rispose: oh è lo nemico mio sì amico di Dio, che però m’abbia vinto? No, disse l’angelo; che Dio fa vendetta del nemico suo col nemico suo. Va tu coll’oste tua da capo, e tu lo sconfiggerai come elli ha fatto te. Allora questi andò, e ricombattè col nemico suo, e sconfisselo, e preselo siccome l’angelo avea detto.