Le convulsioni/Scena VIII

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Scena VIII

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Francuccio solo.


FRANCUCCIO
Ora ho capito benissimo quello ch’io già m’ero immaginato. La padrona si trae dietro per sciocca imitazione la cameriera. Ma io parlerò chiaro, e me ne sbrigherò con onore. Qualor debba sacrificarsi la riputazione del medico, o quella dell’ammalata, è bene stolido quel medico che voglia esitare un momento. (Legge) L’Ottimismo o sia il Candido. Qui la dama studierà con profitto le massime del buon costume. Giulia, o sia la nuova Eloisa. Non è da dubitarsi che qui la dama non trovi tutta la piú sublime metafisica dell’amore. Il sistema della natura del signor Mirabeàu1. E con questo bel libro terminerà costei il corso della in oggi tanto applaudita filosofia. Oh che nobile scelta di libri! Essa fa vedere la testa di chi scelse, la quale sarà di qualche sguaiato servente, e l’anima corrotta d’una femmina leggitrice. Ma odo gente. È l’ammalata che viene.


Note

  1. «È vergognosa cosa che due uomini illustri per letteratura, per costumi e per morale sanissima sieno in oggi sfregiati, quanto è possibile, da chi arditamente ne ha preso il nome, o lo ha messo in fronte al libro sacrilego Le systeme de la nature. Giambattista Mirabeau, secretario perpetuo dell’Accademia francese, nato in Provenza, morto l’anno 1760 in età d’ottantasei anni. Vittorio di Riquety, marchese di Mirabeau, socio delle Accademie di Marsilia e di Montalbano, nato anch’egli in Provenza. La sua opera l’ami des Hommes corrisponde al titolo, e fa l’elogio all’autore. Il terzo, poi, è un finto Mirabeau usurpatore di nome sí benemerito e chiaro, autore d’empio e scandaloso libro, il quale perciò appunto trovasi sparso su quasi tutte le tolette delle moderne filosofesse e nei profumati gabinetti dei pretesi spiriti forti e veramente deboli teste. Che notizia erudita in un autor di commedie! alcuni diranno. Oh, benedetti costoro che cosí parlano! risponderò io. Credono forse che un autor di commedie non debba legger mai altro che commedie?» [N.d.A.]