Lettere (Andreini)/Lettera LXXII

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LXXII. Scherzi amorosi honesti.

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LXXII. Scherzi amorosi honesti.
Lettera LXXI Lettera LXXIII
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Scherzi amorosi honesti.


C
OLPA della crudeltà vostra ò non meno ingrata, che bella donna, senza speranza d’alleviamento alcuno, in me cresce l’affanno. Voi con lo splendore de’ begli occhi ardete questo mio cuore, e per sua maggior pena, e mia non lo consumate mai. Voi con le vostre parole spirate nell’anima un veleno, che non m’uccide. Voi mantenete nell’acqua del mio pianto, maravigliosamente

[p. 68r modifica]l’amoroso mio fuoco, ilquale per abbondanza di lagrime non cessa, anzi si fa più ardente. Mi cambio spesso di colore; ma non mai di pensiero. Quando si parte il giorno, io desidero la luce, e quando cede la notte, bramo le tenebre. Io vò cercando i luoghi più remoti, e più segreti, per potermi dolere senz’esser udito, così con quella noia, che m’annoia, vò noiando e questa, e quella parte; nè perciò voi inhumanissima Tigre vi movete à pietà de’ miei eccessivi dolori; ma faccianmi contra Amore, Fortuna, e la crudeltà vostra quanto possono, che non rimarrò mai d’amarvi, e di servirvi, consolandomi, che se non mi favorirà la sorte, m’avviverà la fede.