Lettere (Isabella Teotochi Albrizzi)/XXIV

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Ad Antonio Canova1


Venezia, 8 Aprile

Quanto non sarei io lieta se, sostituendomi a questa mia letterina, presentarle potessi personalmente Milord Byron, il cui nome vale un elogio? Con quanta compiacenza non vedrei io due sublimi cultori di due bellissime arti sorelle, accogliersi ed ammirarsi scambievolmente, con quell’intimo e profondo sentimento che non può fortemente provare che quegli che ha in sè medesimo di che destarlo in altrui? Al celebre nome di Lord Byron, e alla ammirazione che si dosta leggendo le di lui opere, le aggiungerò ch’egli è anche della più dolce ed amabile conversazione, che frequentissimamente io aveva il bene di godere della sua compagnia, e che il nome di Canova era spesso a fianco dell’Elena, sulle nostre labbra. Egli fece anche un bellissimo epigramma per la bella greca, la quale meglio di Canova che di Omero ora s’intitola. Mentre Milord passerà gli Appennini, io passerò le Alpi per vedere quella famosa città, che menò nel male e nel bene in ogni tempo sì gran rumore. Lieta dell’occasione di richiamarmi alla sua memoria, la prego di’credermi col più sincero attaccamento ecc.

Note

  1. Fu pubblicata per le nozze Avogaro - Michiel, nell’opuscolo: Lettere di uomini illustri ad Antonio Canova. Bassano - Pozzato - 1865.-L’abbiamo riportata quasi per intero a pag. 115. L’autografo è conservato a Bassano, nel Museo e Biblioteca.