Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo LXIII

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Dell'andata che la la Filosofia alle Virtudi.

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Dell'andata che la la Filosofia alle Virtudi.
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Quando la Filosofia ebbe cosí detto, sí ci apparecchiammo e montammo a cavallo, e andammo tanto che fummo nell’oste; e trovammo che tutte le Virtú erano a consiglio nel mastro padiglione del Comune; e ragionavaro di fare un bellissimo tempio e un grande spedale nel luogo ov’erano fatte le battaglie, in memoria delle vittorie ch’aveano avute, e di fare predicare la Croce, e di fare raccogliere il decimo di tutti i Cristiani, e di fare molto navilio e grande apparecchiamento d’avere molta gente per lo passaggio d’oltremare. E quando fummo ivi, smontammo e intrammo là entro. E quando le Virtudi videro la Filosofia loro donna e maestra, incontanente la conobbero, e gittârsi in terra ginocchioni, e corsero a’ piedi per baciargliele; ed ella nol sofferse, ma pigliolle per la mano e rizzolle. E dacché fuoro ritte, sí l’abbracciò catuna per sé, e poi le salutò e disse: - Figliuole mie care, e verage1 amiche e ministre di Dio, da Cristo e da me siate sempre benedette, che veracemente siete la salute e il campamento delle genti, tante fatiche portate per l’umana generazione -. Elle tutte la risalutaro, e dissero: - Maestra e donna nostra, l’onnipotente Dio ti guardi e salvi d’ogni tempo, acciò che sempre possiamo esser partefici della tua dottrina, verace luce di Dio, per cui è alluminato tutto ’l mondo. E quando s’ebbero insieme salutate, sí s’asettarono a sedere; e le Virtu[de] cominciaro a ragionare de le battaglie ch’erano state, e de le vittorie ch’aveano avute, e come tutti i Vizî erano morti e spenti; laonde la Filosofia fece grande allegrezza. E quando ebbero assai ragionato di quella materia, cominciaro a ragionare del fatto del tempio e dello spedale che voleano edificare nel luogo ov’erano state le battaglie. Allor disse la Filosofia: - Degna cosa è che bellissimo tempio e grande spedale sia fatto in cosí vitturioso luogo, e in memoria di sí alta e gloriosa vittoria. E io medesima li voglio disegnare, perché siano bellissimi e grandi -. Allor tolse la canna e disegnolli in presenzia di maestri2; ed elli iscrissero il suo disegnamento, perché non uscisse loro di mente. E poi tornaro a l’albergo, sonata già terza3, e ivi era apparecchiato il desinare. E desinò la Filosofia con tutte le Virtudi ad una mensa a grandissimo agio e con molta letizia.

Note

  1. verage: veraci, vere.
  2. Allor tolse la canna e disegnolli in presenzia di maestri: Allora prese una canna e fece per terra il disegno delle due costruzioni in presenzia di maestri, di esperti in costruzioni.
  3. terza: in primavera l’ora terza corrispondeva all’ora tra le sette e le otto (ricordiamo che la corrispondenza delle ore fino alla fine del medioevo con le ore moderne dipendeva strettamente dalle stagioni.