Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo LXVIII

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Delle parole che dice di star fermo nel buon cominciamento.

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Delle parole che dice di star fermo nel buon cominciamento.
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Appresso disse: - Molti sono che con grande affezione ricolgono la parola di Dio, quando l’odon seminare ad alcuno savio predicatore; e vengon a noi incontanente, e prèganne che li facciamo di nostra compagnia, e diàn loro i nostri amonimenti; e dacché sono ricevuti e amoniti, li oservano un gran tempo fedelmente, ma ritornano addietro e lasciansi ingannare alle cose del mondo e perdonsi il benificio c’hanno fatto. E questi cotali non sono aconci ad aver paradiso; e però dice il Vangelio: "Neun uomo che ponga mano a l’aratro e rivolgasi adietro è aconcio al regno di Dio". Però ti ricordo questo, che se dovessi essere di que’ cotali, non adimandi nostra compagnia, perché ad avere paradiso non ti varrebbe neente.

E io dissi: - Neun uomo può giudicare de le cose che debbono avenire, perché solo Dio le vede e le conosce; ma dirovvi sopra cotesto fatto il mio intendimento. Io son fermo di ben cominciare, e credomi cosí seguitare e finire, e credo oservare i vostri amonimenti. E il dí che mi vien voglia di mutare, mi vegna la morte incontanente, sí che più non viva in questo mondo: perché conosco certamente che molto è ria la vita di coloro che non vivono a Dio, ma solo al mondo.