Lirica (Ariosto)/Appendice prima - Liriche dubbie/In cosmicum patavinum carmina maledica/III. - Invecchia, ma i vizi non scemano....

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III. - Invecchia, ma i vizi non scemano....

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III. - Invecchia, ma i vizi non scemano....
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III

Invecchia, ma i vizi non scemano. Che festa al suo arrivo fará Caronte.

     Cosmico, il si avicina il giorno extremo,
Il capo hai bianco e càscanti li denti,
né piú andar pòi se non cum passi lenti;
al mortal segno piú che strai corremo.
     Ma, se in te il natural calor è scemo,
non è scemato il vizio, e non te penti.
In questa ultima etá, aimé, non senti
Caron’che batte giá per l’onde il remo?
     Oh che piacer ará di parlar teco
quel vecchio, che non ebbe in barca mai
spirto che avesse tanti vizi seco!

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     Quando il triente in premio gli darai:
— Piú te daria, dirai, se avesse meco
quel che a Giovanni Laterali robai. —
                    E come giongerai
su l’altra ripa, quel che fia piú presto
a portar a Pluton nova di questo,
     se fusse il piú scelesto
spirto de inferno, fie subitamente
per sempre fatto di la pena esente.