Lirica (Ariosto)/Appendice prima - Liriche dubbie/In cosmicum patavinum carmina maledica/XII. - Attenti, sacrestani; che c'è un...
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XII. - Attenti, sacrestani; che c'è un...
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XII
Attenti, sacrestani; che c’è un ladro che ruba perfino Cristo.
Voi che nei sancti templi aviti cura
a calici e a cassete da dinari,
apriti gli occhi, ch’io vi faccio chiari
che un ladro c’è che insino a Cristo fura.
E però quando vien la notte oscura,
ciascun di voi cercar per tutto impari,
sotto le banche e ben dopo gli altari,
e se ’l c’è qualche rotta sepultura.
E acciò meglio la chiesa si difenda,
ad ogni sacrestan vo’ che sia mostro
questo nefario e per nome s’intenda.
La lingua a dirlo, a notarlo l’inchiostro
hanno vergogna, ognun da sé comprenda
chi è qua gran ladro, el g’è Cosmico nostro.
Anzi è pur, forche, vostro;
fu sin quand’era nel ventre materno,
dato a voi il corpo e’ l spirto all’inferno.