Lo sfregio/Atto unico/Scena 15.ª

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Scena 15.ª

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SCENA 15.ª


Detti e Tore


Tore

(mettendosi una mano sugli occhi) Non mi fido più!

Rusella

Che cosa avete?... Voi soffrite!...

Tore

Io?......... nulla.

Gennarino

Nulla è troppo poco.

Rusella

Si sa, quando giungono certe brutte notizie, bisogna dire: non ho nulla. Non è vero, Tore?

Tore

Le notizie brutte passano; ma ve ne sono altre che potrebbero arrivare.

Rusella

E sarebbero?.....

Tore

Non le debbo dire a te.

Gennarino

(rivolgendosi a Rusella) Ma te l’ho detto tante....... (fa segno di volerle dare un pugno).

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Tore

Cose da nulla, lasciala dire.

Rusella

Io bado ai fatti miei, e se accennavo a qualche cosa, era per il meglio di Tore.

Tore

Ti ringrazio!...

Gennarino

Ma santo Dio, voi altre donne siete tutte, tutte eguali.

Tore

Hai detto bene!... (afferrando il braccio a Gennarino) Ma, io mi berrò il sangue!.....

Rusella

E che cosa vorreste fare?

Gennarino

(a Rusella) Non hai da far nulla?

Rusella

L’hai con me?

Gennarino

Proprio, proprio con te.

Tore

Giacchè vedo che hai voglia di parlare, di’ tutto: ma non mentire.

Rusella

Voi sapete bene, Tore, che io non ho mai, mai mentito.

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Gennarino

Su, via, poche parole.

Rusella

Adagio, Adagio. Ho saputo della si Carmela come la vostra Nannina per farvi dispetto ha stretta nuovamente relazione con don Gaetanino, il cantiniere ai Vergini.

Tore

Ah! (con intenzione).

Rusella

E gli ha giurato che non vi avrebbe più guardato.

Tore

Io non sono morto, e le mani le ho ancora.

Rusella

Sentite a me, pensateci bene a quel che fate, che la libertà costa cara.

Tore

A me importa poco della libertà. Io mi vendicherò per quanto è vero che mi chiamo Tore.

Gennarino

(con spavalderia gli stringe la mano) Sempre uomo d’onore!...

Rusella

Chi vedo!.. Vostra madre.

Tore

Mia madre?...