Monete dei romani pontefici avanti il mille/Giovanni X

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Giovanni X

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Landone Leone VI

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GIOVANNI X

914-928.


Dopo una serie di papi, che ad eccezione di Sergio III, tutti pochissimo sedettero sulla cattedra di S. Pietro, finalmente appresso di essere rimasta vacante la santa sede 25 giorni, negli ultimi di gennaio del 914 venne eletto a pontefice uno che vi potè sedere quattordici anni, e questi è Giovanni X prima arcivescovo di Ravenna.

Gli stati della Chiesa romana da varii anni trovavansi continuamente esposti alle scorrerie e saccheggi dei Saraceni, quando Giovanni vedendo che Berengario tranquillamente governava il regno d’Italia, a lui si rivolse invitandolo a venire alla difesa del ducato romano, promettendogli in compenso la corona imperiale. Venuto egli a Roma nel natale del 915, vi fu solennemente incoronato imperatore, indi il papa formata una lega anche con altri principi, con un grosso esercito personalmente recossi al Garigliano, dove i Saraceni stavano annidati, e dopo tre mesi di blocco, fuggendo essi vennero tutti presi od uccisi.

Gli Italiani al solito non contenti d’avere un re loro connazionale, presero a congiurare contro Berengario e chiamarono in Italia Rodolfo re della Borgogna Transiurana, il quale nell’autunno del 921 venne sino a Pavia, dove da’ suoi partigiani fu eletto re d’Italia. Berengario però si sosteneva in Verona, ma per tradimento di alcuni congiurati vi fu ucciso dopo la pasqua del 924, e così rimase l’impero vacante sino a che venne coronato Ottone di Sassonia nel 962.

Rodolfo visto che non poteva difendere il nuovo regno dagli Ungari [p. 83 modifica]che da vari anni lo devastavano colle loro scorrerie, se ne ritornò in Borgogna; allora vari vescovi e primati di quello stato invitarono a venirne prendere la corona Ugo conte di Provenza, il quale presto giunto a Milano, vi fu nel 926 incoronato re. Essendo indi passato a Mantova, fugli incontro papa Giovanni, che seco strinse alleanza affine di liberar Roma dalla famosa Marozia, che colle forze di Guido marchese di Toscana suo marito, tentava di rendersene signora. Il povero pontefice non riuscì nel suo intento, che dagli sgherri di essa fu il 26 marzo del 928 preso nel proprio palazzo e condotto in carcere, dove pochi giorni dopo morì, non senza sospetto di veleno.

Questo papa dal gennaio del 914 al finire del 915 deve avere battuto come i suoi antecessori monete senza il nome di Lodovico come imperatore nella penisola non più riconosciuto, ma stante l’impossibilità di distinguere le epoche dei tre denari che abbiamo col solo nome di Giovanni, li diamo ai quattr’anni che scorsero dalla morte di Berengario alla sua, epperciò comincieremo dal descrivere quelli che battè dall’incoronazione del sudetto in imperatore sino alla sua uccisione nel 924.

Di questi pezzi il primo (Tav. VII, N° 7) ha da un lato in giro BERNEGARIV IMP e nel campo attorno ad una crocetta ROMA, e dall’altro una mezza figura con corona di capelli e collo scritto a destra IOH per Iohannes, ed alla sinistra S PETRVS, il quale santo certamente deve rappresentare questo busto.

Il secondo (Tav. VII, N° 8) ha pure da una parte in giro BERNEGARIV IMP ma in mezzo in monogramma IOHANS PA, e dall’altra SCS PETRVS e nel campo un quadrato nel quale sta in monogramma ROMA.

Il terzo (Tav. VII, N° 9) è al detto simile fuorchè ha intiero il nome di BERNEGARIVS e nel monogramma solamente IOANS PA.

Il peso ognora scadente, e pel primo di grani 19 e pel secondo di grani 18.

All’epoca che scorse dall’aprile 924 alla morte di Giovanni, cioè durante la vacanza seconda dell’impero, perchè di doppia durata dell’antecedente attribuisco le seguenti monete nelle quali il solo nome del papa leggesi.

Di esse la prima (Tav. VII, N° 10) ha nel diritto in giro IOANNES PAP e nel campo in monogramma ripetuto il nome IOHA e sotto una crocetta di S. Andrea, e nel rovescio SCS PETRVS con in mezzo attorno ad una croce ROMA scritto da destra a sinistra, e questo pezzo pesa grani 20. [p. 84 modifica]

La seconda (Tav. VII, N° 11) ha da una parte SCS PETRVS in giro attorno al campo nel quale è in monogramma IOHANS e staccato PA, e dall’altra un tempio con due porte e metà per parte ROMA.

La terza (Tav. VII, N° 12) è uguale alla precedente, ma nel campo sono unite al monogramma IOHANS le lettere PA per Papa.

Io credo questi pezzi di Giovanni X e non dell’VIII, e pei monogrammi dei Ni 11 e 12 simili a quelli certi di tal papa coi Ni 8 e 9, e pella parola ROMA attorno alla crocetta simile a quella del pezzo N° 7.

Parlando de’ denari di Nicolò I abbiamo notato di uno che dal Cinagli eragli stato attribuito e detto pesare grani 11 epperciò essere un mezzo denaro. Esso invece abbiamo veduto spettare ad un Giovanni, ed appunto lo abbiamo ora riportato come del Decimo, però non avendo il peso dei Ni 11 e 12, che sono simili, non possiamo conoscere quale dei due detto autore abbi voluto descrivere, epperciò dobbiamo aspettare che se ne conoscano effettivi.