Monete dei romani pontefici avanti il mille/Pasquale I

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Pasquale I

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Stefano IV Eugenio II

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PASQUALE I

817-824


Appena mancato ai vivi Stefano venne concordemente eletto Pasquale, da tutti conosciuto per le sue eminenti virtù. Dopo la sua consecrazione mandò all’imperatore una lettera, come dice Eginardo, per fargli conoscere che1 sibi non solum nolenti, sed etiam plurimum renitenti Pontificatus honorem velut impactum adseverat. Indi soggiunge: Missa tamen alia legatione pactum quod cum praedecessoribus suis factum erat, etiam secum fieri et firmari rogavit et ea quae petiit impetravit. Inoltre nella vita di Ludovico leggiamo2 et petitis impetratis, scilicet pacti et amicitiae more praedecessorum suorum. Da questo non risulterebbe che l’imperatore pretendesse d’approvare l’elezione del pontefice prima della consecrazione, ma piuttosto che a questi stava a cuore di subito ottenere la conferma de’ patti e l’imperial amicizia, come i suoi antecessori con Carlo e Ludovico usarono.

A quest’epoca da alcuni scrittori riportasi una donazione di Ludovico alla Chiesa romana, ma ommettiamo di parlarne, perchè da molti e dallo stesso P. Pagi 3 venne creduta apocrifa.

Nello stesso anno 817 Lodovico associò all’impero Lottario suo figliolo, il quale però non fu incoronato che nell’823 in Roma, ma che frattanto venne nell’822 dal padre mandato al governo del regno d’Italia a luogo di Bernardo morto nell’818.

Nell’823 essendo in Roma nel palazzo lateranense stati decapitati due pubblici ufficiali, Lodovico cui, come abbiamo veduto, spettava l’amministrazione della giustizia, subito vi mandò suoi messi per informarsi dell’accaduto, essendone accusato il papa. Ma questi per essersene canonicamente purgato, pose fine a questo affare.

Poco tempo dopo, cioè nei primi di febbraio dell’8244 carico d’anni passò Pasquale all’altra vita, lasciando vacante la cattedra di S. Pietro. [p. 53 modifica]

Tre sono i denari d’argento che conosco da Pasquale I coniati nei sette anni del suo pontificato. Tutti e tre (Tav. II. Ni 4, 5 e 6) hanno da una parte LVDOVVICVS IMP e nel campo ROMA, legate assieme le lettere in forma di croce, e dall’altra in giro SCS PETRVS, ma nel campo della prima vedonsi sparse le lettere PSCAL; in quello della seconda le stesse lettere formano un monogramma, e nella terza in mezzo alle lettere PSCAL vi è una croce. La prima pesa grani 30, e la seconda 31.

Questi denari che vedonsi lavorati secondo la stessa legge degli antecedenti, nessun dubbio vi ha che spettino a questo Pasquale e non al secondo, perchè, oltre la rassomiglianza del tipo cogli altri de’ papi dello stesso secolo, hanno il nome dell’imperatore Lodovico, invece che durante Pasquale II regnarono gli Enrici.

Note

  1. Pertz, come sopra, pag. 203.
  2. Anonimus vita Ludovici Pii. Pertz, Script. T. II, pag. 621.
  3. Baronius, Annales ecclesiastici. T. XIII. Lucae, 1743, pag. 591.
  4. Di Meo, Apparato cronologico agli annali del regno di Napoli. Spoleto, 1854, pag. 120
    Nel fissare la data dell’elezione e morte dei papi seguiteremo d’or innanzi quest’autore in ciò più critico degli altri; se prima non ne parlammo, è perchè nel suo libro vi è una lacuna tra Gregorio II e Pasquale I.