Opere (Lorenzo de' Medici)/XV. Canzoni a ballo/Canzone XIII.

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XIII. Ècci egli alcuna in questa compagnia

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XIII. Ècci egli alcuna in questa compagnia
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     Ècci egli alcuna in questa compagnia,
ch’abbi il mio core o sappi ove si sia?
     E’ si partí da una donna bella
per suo durezza, quale amava molto,
e nel tornare a me, nuova fiammella
l’accese, e quasi in tutto me l’ha tolto:
Amor me lo rendea libero e sciolto:
ma, non so come, fu preso tra via.
     Li occhi leggiadri e di pietate adorni
d’una donna gentil me l’han furato;
né credo che giamai a me ritorni,
tanto le sue bellezze l’han legato:
io l’ho giá mille volte richiamato,
ma lui di star con lei brama e disia.
     Donne gentili, chi di voi mel tiene,
gli usi qualche pietá, qualche merzede;
e, poi che a voi liberamente viene,
con pietá sia pagata la sua fede:
giamai si partirá da voi, se vede
che li sie fatta buona compagnia.