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IRCANA IN ISPAAN | 453 |
(prende la spada ad uno de’ suoi Soldati
Tamas. Da quelle soglie uscite.
(verso la porta
(Alì e Tamas sfoderano la spada e si pongono in difesa, ed i Soldati principiano a uscir dalla porla in ordine di battaglia.
Un Soldato. Ah signor, siam perduti; del Re le guardie pronte
Ci assaliscono a tergo, e gl’inimici a fronte.
Osmano. Non paventate, amici, fin che vi regge Osmano.
Ceda quest’uom sì forte.
Osmano. No, tu lo speri in vano.
(S’attaccano i Soldati di Tamas con quelli di Osmano, quali1 assalili alle spalle dalle Guardie che sopravvengono, sono obbligali a difendersi da due parli. S’attaccano parimenti Tamas, Alì ed Ircana contro Osmano ed i seguaci, e combattendo si sviano tutti, e lasciano la scena vuolta.
SCENA VI.
Machmut dalla porta colla spada alla mano.
E neghittoso il padre tardo ti reca aiuto.
Ma chi restar doveva a custodir le mura,
Per render la famiglia dal barbaro sicura?
Troppo ti rese ardito la sposa tua furente;
Attendere dovevi soccorso sufficiente,
Senza arrischiar te stesso dell’inimico a fronte.
Senza espor la tua vita alle ferite, all’onte.
Vano è il seguirti omai, misero padre e lasso.
Pure l’amor mi sprona... (in atto di partire
- ↑ Così nel testo.