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Fra’ suoi Padri Vi elesse, e poi sovente,
Quando il soffrir le leggi, a Voi commise
Il difficil governo, in Voi sicura,
30La Pubblica Dovizia1. Onor fu sempre
E ’l giudizio e la scelta; e Voi godeste,
Che l’opra Vostra pace altrui recasse
E sicurezza, a Voi travaglio e merto.
Vide Astrea la grand’Alma, e tosto anch’Ella
35V’offrì la libra e ‘l brando2; e Giano poscia
Di sue leggi il tesoro3; e ad ambi uguale,
Nè mai mm pronta e mente e man prestaste.
E forse allor che Interpetre e Ministro
De’ suoi consigli Libertà mandovvi
40Alla Donna d’Insubria4, il fè per pompa,
Ambiziosa a mostrar, di quanta ardeste
Di vero onore inestinguibil brama.
E se Le balenò gioja sul volto
All’iterato farvorir di Sorte,
45Che compagno seder Vi feo sul Soglio,
Pria che al Seggio primier Virtù Vi ergesse,