Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/23

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spagnuolo e prologo 11

lassasse Sua Santitá. E per chi? Per una donna che, giá tre anni o piú che séte in Pisa per amor suo, non mostrò pur una volta di vedervi volontieri ed havvi cavato in modo di voi medesimo che, dove giá, in mezzo delle buone fortune vostre, ardevate di smisurato desiderio di riveder la patria vostra, vostro padre e li altri vostri, ora e questo e ogni altro buon desiderio avete mandato drieto alle spalle.

Messer Giannino. Tutte queste son cose fastidiose.

Vergilio. Son fastidiose perché voi volete. Quanto sarebbe stato il meglio che voi avesse caldamente seguita la servitú vostra e vi fusse trovato alla morte di Sua Santitá, giá vicino a due anni sono! che è cosa certissima che, se si considera l’affezion che vi portava e il ben che ne avete avuto, sarebbe stata poca cosa respetto a quel che vi si aggiugneva; e, dopo la morte sua, è agevole a credere che, in questo nuovo pontificato di papa Paulo, non vi sarebbe mancato il luogo vostro.

Messer Giannino. Tutto questo è tempo perso; e tanto piú che queste cose son passate.

Vergilio. Gli è vero che le cose passate non possano piú tornare; ma, con l’essempio del passato, si considera meglio l’avenire. Però sarebbe cosa molto ragionevole che voi, sollevando l’animo di questo fango dove l’avete attuffato, ve ne tornasse a Roma dove, con l’entrate che avete, potrete assai onorevolmente vivere e, praticando fra’ grandi, far prova se la Fortuna si fusse ancor pentita di favorirvi, che credo che no; e fare, un tratto, ferma resoluzione di vivervi prete senza piú vacillare; e lassar le mogli a chi le vuole: perché, insomma, — la piú quieta, la piú libera e felice vita è quella de voi preti ed è per esser ogni dí piú, se un concilio non ci ripara. E, se pur séte inclinato ad amore, in Roma non mancaranno donne, no, molto piú belle che Lucrezia non è, delle quali voi n’arete il mele e gli altri le mosche: perché i vezzi, i basci, gli abbracciamenti, le dolci conversazioni, le saporose parole, le carezzine delle donne son di voi preti; e le spese, i rimbrotti, le vilanie, i tagliuzzi, lo impaccio, le corna sono dei lor mariti. Lassate pur fare; non vi curate di moglie; e, se pur la volete, molto