Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/365

Da Wikisource.

atto terzo 353

          Bernardo.  Che? Desidera
          trovarsi meco? che a pena vedutomi
          ha?
          Aldabella.  Che? Non vi ha veduto? che, domenica
          mattina, fece, cosí lungo spazio,
          sempre a l’amor con esso voi?
          Bernardo.  E dettolo
          ha?
          Aldabella.  Manca!
          Bernardo.  Oh traditora!
          Aldabella.  Egli proprio
          me l’ha detto.
          Bernardo.  Che dite?
          Aldabella.  Che voi proprio
          ve ne accorgete pure che la spasima
          di voi. Ma vo’ volete un po’ la baia
          e vi piace il cianciar; che sollazzevole
          siete.
          Piro.  Oh! To’ quest’altra!
          Bernardo.  Questo lascisi
          un po’ da canto. E dite: che disegno
          fate voi, finalmente, che io abbia
          quel ch’i’ desidro?
          Aldabella.  Andavo or a conchiudere
          el tutto; e vi prometto, innanzi vespero,
          che l’arete.
          Bernardo.  Ehi, mia madre!
          Aldabella.  Di grazia,
          state discosto, ch’i’ non abbia biasimo
          per voi; che mi sarebbe malagevole
          andar poi pelle case delle nobili
          persone, come io fo: che mai tenutami
          non è porta.
          Piro.  Oh! Questo è ben da credere,
          certo; ma delle case delle publiche.
          Bernardo.  Ah! Dite ben: io errava. Vo’ fingere