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362 i bernardi

          due figliuoli, un maschio ed una femina.
          De’ qual non so s’alcuno è vivo: che
          il maschio, ch’era maggior, che si nomina
          (s’è vivo) Giulio, per un certo scandalo
          ebbe bando e non so dove possa essere,
          che, ’n tanto tempo, non pure una minima
          novella ho di lui avuta; e la femina
          anco non so di certo dove trovasi,
          benché di lei ho pur qualche indizio.
          Messer Rimedio.  Dove pensate che sia?
          Girolamo.  Credo a Napoli.
          Messer Rimedio.  Come cosí a Napoli?
          Girolamo.  Dirovelo.
          Dopo ch’el mie’ figliuol si parti, un sedici
          mesi o cosi, sendo dagli aversari
          mia molto mal trattato e conti novamente
          portando non piccol pericolo
          di esser amazzato (oltre che perdita,
          per tal conto, ave’ fatta d’una rendita
          di secento ducati), fé’disegno
          al tutto di mutar patria: onde, preso li
          mia arnesi, con la detta picciola
          mia figliuola, per ciò che la mie’ donna
          giá s’era morta, imbarcai; con animo
          di pigliar una terra, qui d’Italia,
          qual piú mi fussi a grado, per mia patria.
          E, come io fu’ nel mar, ebbi contraria
          sorte: per ciò che, dopo gran pericolo
          _ d’una fortuna, fummo ben da quindici
          fuste di mori combattuti; e, ’n ultimo,
          fummo prigioni.
          Messer Rimedio.  Per Dio, fu ben pessima
          la sorte!
          Girolamo.  Udite pur.
          Messer Rimedio.  Dite.
          Girolamo.  Ma, subito