Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/406

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394 i bernardi

          Girolamo.  Oh Dio! Io riconosco l’aria.
          Questa è la mia figliuola, certo.
          Bernardo.  Proprio
          tua figliuola? Ve’, se fa le stimite!
          E quanto egli ha penato a riconoscerla!
          Messer Rimedio.  V non so che mi dire.
          Bernardo.  Oh! Discostati
          un po’; non tante carezze.
          Messer Rimedio.  Lasciatemi
          parlargli un po’ da me a lei.
          Bernardo.  Parlateli
          quanto vi piace.
          Girolamo.  Si ben.
          Messer Rimedio.  Dimmi, giovane:
          è questo il padre tuo?
          Spinetta. Non so giá dirvelo;
          perché, quando lo persi, io ero piccola.
          Messer Rimedio.  Che fu di lui?
          Bernardo.  Or questo ben desidero
          ch’ella vi dica.
          Messer Rimedio.  Lasciate rispondere
          a lei.
          Bernardo.  Di’ sii! E’ par che tu ti periti.
          Qui non è alcun che t’abbia a far ingiuria.
          Spinetta. Affogò, el poveretto.
          Bernardo.  Orsú! Non piagnere,
          che ha’ trovato el fratello. Ch’altro intendere
          volete?
          Girolamo.  Tu ne menti.
          Bernardo.  Anzi, tu mentine,
          baro!
          Messer Rimedio.  Di grazia, lasciate il combattere,
          s’el ver volete trovar.
          Girolamo.  Non desidero
          giá altro.
          Bernardo.  Né anch’io.