che, come siete uscito del travaglio
della vostra figliuola (che quel giovane,
che dianzi stimavate un baro, avete vi
trovat’amico e certo di quelli ottimi),
anco di questo del figliuolo facilemente
uscirete, se vo’ disporrete vi.
però di fare quel ch’è ragionevole. Girolamo. Ben: che vi par ch’i’ faccia? Consigliatemi. Messer Rimedio. Che, senza farne parola, piacendoli,
gne ne diate per moglie: che, se è povero
uomo in questa terra, è molto nobile;
e la fanciulla è buona. Vo’ facciatelo
a ogni mo Girolamo. Ditemi un po’: farestilo
voi, sendo nel grado mio? Messer Rimedio. Senza dubio;
lo farei. Girolamo. I’ non posso discostarmene.
Faccisi: i’ son contento. Messer Rimedio. Or cosí piacemi.
Andiam, adunque, a tro vallo. Ma vedilo
che pensieroso si sta intorno a l’uscio. Cambio. Ecco messer Rimedio in qua. Che domine
vorran da me? Messer Rimedio. Il ben trovato, Cambio. Cambio. I ben venuti. Messer Rimedio. No’ vegnam con animo
di dirvi cosa, Cambio, che piacevole
vi sará alla fin; bench’el principio
dispiacer v’abbi dato. Cambio. Io so’ solito
de’ dispiaceri e de’ piacer ricevere.
Dite pur quel che vi piace. Messer Rimedio. Quel giovane
che voi avete serrato è figliuolo
di questo uomo da ben: il qual è nobile
e ricco a casa sua, che è di Cicilia.