Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/153

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Giugnendo a Gienudrisse la cittade
la balia col fantino e’ mercatanti,
le donne e gli signor di gran biltade
per vederlo si furo lor davanti,
ch’a’ piú parea che l’alta Maestade
vi fosse stato a farlo e gli altri santi.
Parea che fosse nato in paradiso,
tant’era di bellezze nuove affiso.
9
Questa cittade vi si mantenea,
cioè Gienudris’, per una pulcella,
che Argogliosa appellare si facea
ed era di nov’anni, molto bella.
Vide la gente ch’ai fantin traea;
dimandò ch’era e seppe la novella.
Disse a’ suoi bali’ : — Or mel fate venire
che per mio servo il vo’ fare a nudrire. —
10
I mercatanti fúr sanza soggiorno
davanti alla pulcella col fantino.
La pulcelletta collo viso adorno,
veggendolo si bel da piccolino
e che la gente andava lor dintorno,
ché rassembrava un angelo divino,
chiesel a’ mercatanti in dono caro,
ed e’ con allegrezza gliel donáro.
11
Molte balie fúr tolte a governarlo,
che inamorata ciascuna parea,
e di quel drappo ad oro dismantarlo,
e la pulcella si lo riponea,
come persona eh’è di gran legnaggio.
Gibel la dama nome gli ponea,
tosto lo fece crescere e allevare
con piú maestri a legger e a studiare.