Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/173

Da Wikisource.

dal confessore. Il che non arebbe fatto, né possuto fare, se la confessione fusse di legge divina. Ma dimmi : o la confessione serve a salute, o no. Se dici no, adunque è vana, e non è da Dio, ché le cose, che sono da Dio, aiutano. Se dici di si, dimmi: se uno, che va a confessarsi, non ha viva fede, la confessione farallo ritornare in grazia di Dio? Non puoi dire si, ché Paulo ti sarebbe contrario, dove disse che è impossibile piacere a Dio senza fede. Ma, se ha fede, non vedi che è giusto innanti si confessi? Però è vana la confessione. Forse dirai ch’ella serve ad avere fede e che, per giustificarsi, basta confessarsi, senza porre obice e impedimento alla grazia. E io dico che la disserve alla fede, imperocch’ella induce gli uomini a confidarsi in sé e nelle sue opere e allontanarsi dal credere d’essere liberati da’ peccati per Cristo, né si può non porre obice da quelli che sono senza viva fede, imperocché l’uomo carnale ha vólto le spalle a Dio e la faccia a sé, è impio, e lui medesimo è impedimento alla grazia e contrario a Dio. Onde Giob: «Perché, Signore, mi t’hai posto contrario e inimico?». Forse dirai: — A me pare una cosa divina, perché, quando mi sono confessato, mi sento tutto alleggirito, quieto e consolato. — Dico che questo è per quella falsa immaginazione, che hai, che per quella confessione ti sieno perdonati, massime perché ’l demonio ci concorre a dartene gusto, acciocché non creda che ti sieno perdonati per Cristo. Benché è impossibile che, per via di confessione, la persona si quieti in veritá, si consoli e pacifici la conscienzia, perché sempre sta in dubbio se ha fatto tutto quello che era obbligato: all’ultimo bisogna si disperi, o presuma di sé. Colui solo, che crede vivamente che per Cristo gli sieno perdonati, ha vera pace nel core, si come Paulo scrisse. Quelli propri, che magnificano la confessione, dicono che non possiamo in questa vita, senza speziale rivelazione, essere certi d’esser in grazia di Dio, e che sempre si debba stare in dubbio e in timore. E sono sforzati a dire cosi, perché, non avendo mai