Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/197

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(secondo loro) a obbligarsi a perpetua castitá. Sono anche molte monache, che fanno voto contro loro volontá, e alcune per timore, e molte entrano nelle religioni per necessitá. Ma che diremo, che quasi tutti pensano per quelli loro voti, e non per Cristo, avere la remissione de’peccati, l’indulgenzia plenaria, diventare giusti e santi, meritare supremamente ed essere degli altri piú perfetti? E perché, quando non avesseno creduto le preditte cose, non arebbeno fatti quelli lor voti cosi impii, però sono invalidi. Se la legge di Dio, secondo Paulo, non giustifica, credi che le regole degli uomini e i voti fatti d’osservarle giustifichino? Sono molti anche, che fanno voto di fare cose ridicule e superstiziose, imo e impie, si come fare loro idoli o vero immagini e simili. E, se bene andrai considerando, vedrai che a fare voti non sono mossi se non dal proprio amore, e come se Dio non fusse Dio, ma un mercatante, e non ci avesse in Cristo donato il tutto, ma vendesse e barattasse le sue grazie. Dicono nel fare voti: — Signore, se mi farai la tal grazia, io farò la tal cosa. — Però i nostri voti, in tutti li modi, sono invalidi. Dirai: — Molti sono mossi a fare voti dall’onore di Dio. — Respondo che non cognoscono Dio, e tu vuoi che sieno mossi a far voti dalla sua gloria? E che sia il vero, è chiaro, perché non cognoscono Cristo, né il suo gran benefizio; ché, s’el conoscesseno, non farebbeno simili voti, li quali fumo giá da Dio permessi nel Testamento Vecchio, acciocché, non gli osservando, facesseno l’offizio della Legge, cioè scoprisseno agli uomini i loro peccati e l’impotenzia a relevarsi. Ma noi, si come per Cristo siamo liberati dalla Legge, cosi anche da’ voti, e la nostra salute l’abbiamo a cercare per Cristo, e non per via d’osservanzia di nostre promesse, le quali come sotto l’impio regno d’Antecristo s’osservino, è si chiaro, che non bisogna parlarne; e perché credono essere obbligati a osservarli, però, secondo la dottrina di Paulo, peccano non gli osservando. Non mentiscono agli uomini, ma a Dio, si come disse san Pietro. Imo sono molti, che pensano essere dannati, morendo senza