Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/201

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monache per forza, per necessitá, per sdegni, per fuggire le molestie del mondo, per non lavorare, vivere da poltroni, delicatamente. Alcuni per essere onorati e reputati santi, o, al piu, perché, non avendo vero lume di Cristo, né del suo gran benefizio, pensano per quel modo di vivere satisfare alli peccati, meritare il paradiso ed essere santissimi. E cosi, ingannati molte volte alcuni di loro a questo fine, s’ammazzano con l’estreme penitenze. Ma se vuoi sapere qual sia la povertá, che hanno quelli, che sotto l’impia tirannide d’Antecristo hanno fatto voto solenne e pubblico di povertá, vá vede, e trovarai che in prima comunemente sono affezionatissimi alla robba. Il che si vede per esperienzia, non solo perché non si saziano mai, imo, e molto piú, perché cercano d’accumulare, mendicando, litigando, procurando lasciti e testamenti, per via di simonie, e in ogni altro modo a loro possibile. Dipoi non vivono delle loro fatiche, si come vuole la legge divina e naturale, imo e le loro proprie regole. Si stanno piú presto in ozio, e, facendo arte del mendicare sotto specie di povertá, vanno, come poltroni, imo come ladri, robbando l’elemosine, che sarebbeno dedite a quelli che in veritá sono poveri e non possono per loro medesimi vivere; si stanno a godere quell’entrate, che gli furono giá lassate perché le dispensasseno ai poveri. È si delicata la loro santitá, che pensarebbeno imbrattarla, se, con Paulo e con gli altri santi, lavorasseno, e come s’el moderato esercizio non servisse, ma fusse contrario allo spirito, e piú che l’ozio. Dicono che, se lavorasseno, perderebbeno lo spirito, e non n’hanno scintilla. Sono superstiziosissimi in certe loro ceremoniuzze, e del lavorare e fuggir l’ozio, che è essenzialissimo al cristiano, non la vogliono intendere. Forse che gli mancano glosse, non per esporre, ma per intendere al contrario i luoghi delle loro regole e delle Scritture sacre, dove gli è comandato il lavorare. Paulo scomunica simili oziosi e girovagi e furfanti, e non vuole che mangi chi non lavora. E loro vogliono essere uomini sensualissimi in mangiare, vestire e abitare, e angeli in non lavorare. Oh quanti disordini e peccati sono nati nelle loro religioni per l’ozio!