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senz’amarla se non in Dio, e parcamente usarla per vivere e
governare la sua famiglia a Dio, e il superfluo dispensare ai poveri. Dove i poveri d’Antecristo vivono in ozio d’entrate, o vero
mendicando, senz’essere utili al prossimo, imo gravi e scandalo.
Non ricognoscono da Dio i beni che hanno, imo ingratissimi
gli pare molto piú meritare; sono affezionatissimi alla robba;
vivono sensualmente, lassando perire di fame e stenti i poveri
di Cristo.
E cosí la castitá cristiana è essere mondo e puro in tutto,
e, quando Dio ci donasse il dono dello virginale castitá, ringraziamelo e servirsene a suo onore, e, non l’avendo, avere per
refugio el matrimonio, e in esso vivere con la castitá coniugale.
Dove i religiosi del mondo hanno fatto voto della virginale,
come se fusse in loro potere: l’offeriscono a Dio, dove dovevano domandarla. E, peggio, che vogliono tenere vita celibe,
sebbene Dio non volesse, ma li chiamasse a matrimonio. Donde
n’è nato che sono caduti in tutte le spurcizie, nelle quali
vogliono piú presto vivere e morire che pigliare donna, si come
sarebbeno in tal caso tenuti.
E ultimamente l’obbedienzia cristiana de’ veri religiosi è d’obbedire a Dio, alle sue inspirazioni, ai divini precetti, alla conscienzia, ai principi e superiori, al padre e alla madre, imo,
si come scrisse san Pietro, a ogni creatura, purché comandino
secondo la volontá di Dio; e, dall’altra parte, agli angeli non
obbedirebbeno, se gli fusse comandato contr’al suo volere. Ma i
religiosi d’Antecristo, volendosi in obbedienzia mostrare piú santi
di tutti li religiosi di Cristo, hanno promesso d’obbedire a uno
estraneo loro prelato, molte volte indiscreto, indotto e senza
spirito, in certe coselline frivole e superstiziose, con lassare le
cose essenziali alla vita cristiana, e con farsi esenti dall’obbedienzia divina e naturale de’ principi, de’ prelati, del padre e
della madre, e si potrebbe dire da quella anco di Dio.
E, con tutto questo, pensano essere piú perfetti de’ veri santi
di Cristo; e pure si doverebbeno conoscere, atteso e considerato che, dove i veri santi di Cristo nella sua religione ogni di
diventano piú spirituali, virtuosi, angelici e divini, essi diventano