Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/250

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Tutte l’altre cose sono buone, perché da Dio. L’escomunicazione adunque, essendo da Dio, è santa, buona e medicinale agli eletti, data per rimedio e salute loro. Però, avendo peccato, debbano bene dolersi del male, che hanno fatto, ma contentarsi d’ogni punizione, che hanno da Dio per il loro peccato, sapendo che agli eletti ogni cosa serve alla salute. Imo e i reprobati, poiché hanno peccato, doverebbeno dolersi del peccato e contentarsi di tutto quello che Dio gli dá, non per remedio, come agli eletti, ma per giusta pena de’ loro peccati. Però chi separasse la colpa dall’escomunicazione, la quale è giusta pena ai reprobati e remedio agli eletti, vedrebbe che nissuno può né debba giustamente dolersi se non della colpa, e lei solo debba temersi, fuggirsi e aversi in orrore, e cosí di lei sola doveremmo contristarci. L’altra escomunicazione è dagli uomini, e questa è di due sorti: una della Chiesa di Cristo, l’altra di quella d’Antecristo. È debito alli veri e buoni cristiani, con l’esempio, orazioni, divine parole e in ogn’altro modo a loro possibile, sforzarsi di redurre i peccatori a Cristo; e, quando un di loro sapesse ch’el suo fratello peccasse secretamente, debba in secreto correggerlo, e fare tutto quello può in benefício suo. Ma, s’el peccato è pubblico, allora doverebbe l’episcopo o il suo prelato muoversi per zelo di caritá, sentendosi offeso in Dio per quel peccato e per il danno della persa pecorella, e, a essemplo del vero pastore dell’anime Cristo, cercare di salvare quell’anima, per la quale Cristo mori in su la croce, e questo, con admonirla, esortarla e in ogn’altro modo a sé possibile; e, quando non giovasse, servando il modo e l’ordine insegnato da Cristo, doverebbe con una o due persone di qualitá di nuovo correggerla; e, se non bastasse, congregare la sua chiesa e compagnia cristiana, ed esporgli il tutto, acciocché ognuno facci l’ultimo suo sforzo per salvare il suo fratello con l’orazioni, esortazioni e negli altri modi a loro possibili; e, quando con tutto questo, perseverasse nel male, allora la Chiesa, avendo fatto tutto quello che può per salvarlo, non avendo piú altro remedio che quello dell’escomunicazione, doverebbe escomunicarlo e averlo come eretico e pub-