Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/54

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celeste, non è veramente fedele: è si del tutto indegno della grazia di Dio. Onde dice san Paulo che noi siamo la casa di Dio, purché mantegniamo ferma la fiducia e gloriazione della speranza insino al fine. E altrove ci esorta a non gettar via la fiducia nostra, la qual ha gran premio di retribuzione. Adunque, fratello dilettissimo, attendiamo con ogni studio a far la volontá di Dio come buoni figliuoli, e guardiamoci dai peccati quanto piú possiamo; e, se pur peccamo per la nostra fragilitá, non per questo crediamo di essere vasi d’ira o d’essere abbandonati dallo Spirito santo, perché abbiamo l’avvocato nostro appresso del Padre, Iesú Cristo giusto, il quale è la propiziazione per li peccati nostri. Ricordiamoci, fratelli, di quella sentenzia di san Agostino, il qual dice che niuno santo e giusto è senza peccato, e nondimeno non resta di esser giusto e santo, purché ritenga con l’affetto la santitá. E perciò, se siamo afflitti e tribulati, non crediamo che Dio ci mandi le tabulazioni perché ci sia nemico, anzi perché ci è clementissimo padre. «Il Signor —dice Salomone — castiga colui il qual egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’egli riceve». Adunque, avendo noi accettato la grazia dello Evangelio, per la qual l’uomo è ricevuto da Dio per figliuolo, non debbiamo dubitare della grazia e benevolenza di Dio, e, conoscendo che le parole di Dio e la imitazione della vita di Cristo ci diletta, debbiamo tenere per fermo che siamo figliuoli di Dio e tempio dello Spirito santo, perché queste cose non si possono fare per opera della prudenzia umana, ma sono doni dello Spirito santo, il quale abita in noi per la fede ed è come un sigillo, che autentica e sigilla nei nostri cuori quelle promesse divine, la certezza delle quali innanzi ci ha impresse nelle menti, e a stabilirle e confirmarle ci è dato da Dio in vece d’arra. «Dopo che avete creduto — dice l’apostolo — séte sigillati in lo Spirito santo della promissione, il quale è l’arra della nostra ereditá». Ecco come mostra che gli cuori delli fideli sono impressi dallo Spirito santo come da un sigillo, di maniera che chiama lo Spirito santo lo «Spirito della promissione», perché autentica la promissione dell’ Evangelio, il qual, come abbiamo detto piú volte, è una felice nuova, che promette la remissione dei