Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. II, 1927 – BEIC 1889291.djvu/287

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fortuna e onusto di numerosa famiglia. Nelle epistole raccolte da lui vedi l’umanista, il professore, che dell’insegnamento e de! culto delle lettere ha fatto l’occupazione fondamentale della vita, e che da buon padre di tígli cerca di valorizzare quelle forme di attivitá per scopi essenzialmente pratici. Leggi specialmente le lettere I, II, V, VI, VII, XI: sia che egli scriva a vecchi o nuovi discepoli, sia che presenti una delle sue opere agli amici perché vi diano diffusione, è facile indovinare in quali dure condizioni si svolgesse la sua vita di esule. Altre lettere ci mostrano il Curione in rapporti di amicizia con teologi e dotti della Germania e della Svizzera, quali Bonifacio Amerbach, Enrico Bullinger, Martino Borrao, Melantone ed altri, e attestano l’alta considerazione in cui era tenuto nell’ambiente che lo circondava. Mi sono industriato di datare le lettere del Curione, sebbene non sia agevole il farlo per mancanza di accenni concreti a uomini e cose del tempo. Credo di aver stabilito quanto segue: I. Basilea, 4 ottobre [1552]. Risulta dalla lettera di Basilio Amerbach in risposta a quella del Curione datata da Tubinga, 3 novembre 1552. II. Basilea, 13 gennaio [1553]. Risulta dalle due lettere dello stesso Basilio ricordate in principio di quella del Curione con le date rispettivamente del 3 novembre e 3 dicembre 1552. Ili e IV. Basilea, 25 dicembre [1550] e 5 settembre [r551 ]. Le due date risultano dall’accenno al supplizio del Fanini. accaduto il 22 agosto 1550. V. Basilea, 5 settembre. Non vi sono elementi per assegnare un anno sicuro a questa lettera Essa fu scritta fra il 1547 e il ’53, durante il regno cioè di Eduardo VI Tudor. Il libriccino de cunplitudine misericordiae Dei appartiene a Orazio Curione, figlio di Celio, n. a Casalmonferrato il 1534; laureatosi a Pisa, passò in Germania, dove l’imperatore Ferdinando lo nominò suo consigliere. Essendosi recato in missione a Costantinopoli, vi mori il 15 febbraio 1564 (Schklhorn, Amoenitates literariae , XIV, 370 sgg. e cfr. Bonnkt, Récils du seizième siác/e, Paris, Grassart, 1875; 2»d édit., 300 sgg.). VI. Losanna, io febbraio 1543. VII. Basilea, [1553]? Suppongo che sia del ’53 in base all’accenno all’etá «quam — scrive il Curione — sentio ingravescere». In quell’anno toccava infatti il 50° dell’etá sua.