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vii - cecco angiolieri | 135 |
CXLIV
Nessuno s’intrometta nelle liti tra congiunti.
Ogni capretta ritorn’a su’latte;
puot’ell’andare un pezzo ficullando?
Il padre i figli e ’l figlio ’l padre batte,
4e’l frate M frate fiòr sangue cavando;
nepot’e zio s’aman giá come gatte,
marito moglie spesso va cacciando;
e ’ntra consorti ho viste guerre fatte:
8e ’n tutte racconciare, ’n poco stando.
Però consiglio che ’ntra si congiunti
di carn’e sangue null’uom si ’ntrametta,
11s’egli vedesse di coltella punti;
ché’l sangue è una cosa molto stretta:
e, poi che d’ira si son si consunti,
14al latte suo ritorna ogni capretta.
CXLV
Il senno di poi non vai nuli:».
A cosa fatta non vale pentére,
né dicer po’; — Cosi vorre’ aver fatto. —
Senno di dietro poco può valere:
4però s’avveggia l’uomo ’nanzi tratto.
Ché, quando l’uomo cominci’ a cadere,
e’ non ritorna in istato di ratto:
io, clic non seppi quella via tenere,
8lá, dove non mi prude, si mi gratto.
Ch’i’son caduto e non posso levarmi,
e non ho al mondo parente si stretto,
11che pur la man mi desse per atarmi.
Or non abbiate a beffa questo detto:
ché cosí piacci a la mia donna amarmi,
14come non fu giammai me’ ver sonetto.