Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
xvi - folgore di san giminiano | 161 |
VIII
Luglio.
Di luglio in Siena, su la saliciata,
con piene le ’nghistare di trebbiani;
ne le cantine li ghiacci vaiani,
4e man e sera mangiar in brigata
di quella gelatina ismisurata,
istarne roste, gioveni fagiani,
lessi capponi, capretti sovrani
8e, cui piacesse, la manza e l’agliata.
Ed ivi trar buon tempo e buona vita,
e non andar di fuor per questo caldo;
11vestir zendadi di bella partita;
e, quando godi, star pur fermo e saldo,
e sempre aver la tavola fornita:
14e non voler la moglie per gastaldo.
IX
Agosto.
D’agosto sí vi do trenta castella
in una valle d’alpe montanina,
che non vi possa vento di marina,
4per istar sani e chiari come stella;
e palafreni da montare ’n sella,
e cavalcar la sera e la mattina
e l’una terra a l’altra sia vicina,
8ch’un miglio sia la vostra giornatella,
tornando tuttavia verso la casa;
e per la valle corra una fiumana,
11che vada notte e dí traente e rasa;
e star nel fresco tutta meriggiana:
la vostra borsa sempre a bocca pasa,
14per la miglior vivanda di Toscana.