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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/172

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166 xvi - folgore da san gimignano

XVIII

Mercoledí.

     Ogni mercoredí corredo grande
di lepri, starne, fagian e paoni,
e cotte manze ed arrosti capponi
4e quante son delicate vivande;
     donn’e donzelle star per tutte blinde,
figlie di re, di conti e di baroni,
e donzellati gioveni e garzoni
8servir portando amorose ghirlande;
     coppe, nappi, bacin d’oro e d’argento,
vin greco di riviera e di vernaccia,
11frutta, confetti quanti li è ’n talento,
     e presentarvi uccellagioni e caccia:
e quanti son a suo ragionamento
14sien allegri e con la chiara faccia.

XIX

Giovedí.

     Ed ogni giovedí torneamento,
e giostrar cavalier ad uno ad uno,
e la battaglia sia ’n luogo comuno,
4a cinquanta e cinquanta e cento e cento.
     Arme, destrier e tutto guarnimento,
sien d’un paraggio addobbati ciascuno;
da terza a vespro, passato ’l digiuno,
8allora si conosca chi ha vénto.
     E po’ tornar a casa a le lor vaghe,
ove serann’i fin letti soprani,
11e medici fasciar percosse e piaghe,
     e le donne aitar con le lor mani:
e di vederle sí ciascun s’appaghe,
14che la mattina sien guariti e sani.