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180 | xvii - cenne della chitarra d'arezzo |
X
Settembre.
Di settembre vi do gioielli alquanti:
ágor’e fusa, cornino e asolieri;
nottol’e ehieppe con nibbi lanieri;
4archi dá lana bistorti e pesanti;
assiuoli, barbagianni, allocchi tanti,
quanti ne son di qui a Monpeslieri;
guanti di lana, borse da braghieri:
8stando cosí a vostra donna davanti.
E sempre questo comparar e vendere,
con tali mercadanti il piú usando:
11e di settembre tal diletto prendere;
e per Siena entro gir alto gridando:
— Muoia chi cortesia vuole difendere,
14ch’i Salimbeni antichi li dièr bando! —
XI
Ottobre.
Di ottobre vi conseglio senza fallo
che ne la Faltarona dimorate,
e de le frutta, che vi son, mangiate
4a riglie grand’, e non vi canti gallo.
Chiare Tacque vi son come cristallo:
or bevete, figliuoli, e ristorate;
buon v’è uccellar a’varchi, in veritate,
8ché farete nel collo nervo e callo,
in quell’aere, ched è sottile e fina:
ben stanno in Pisa piú chiari i pisani,
11e ’l genovese lungo la marina.
Prendere ’I mi’ consiglio non sia’ vani:
arrosto vi darò mesto con strina,
14che ’l sentiranno i piedi con le mani.