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ii - ser iacopo da leona | 33 |
IV
Gelosia è causa di ogni dissenso tra due amanti.
— Madonna, di voi piango e mi lamento,
ché m’ingannate, ond’io doglio sovente.
— Messere, ed io doglio che da voi cento
4fiate sono ingannata malamente.
— Madonna, per voi ho pena e tormento
e dolor ne lo core e ne la mente.
— Messere, gioco è ’l vostro ver’ch’eo sento;
8per voi m’encende el foco tropp’ardente.
— Madonna, tutto avvèn per gelosia,
per fin amare, ché ciascun ha doglia,
11che teme di perder ciò, c’ha’n balia.
— Messere, quel, che divenire soglia
agli amadori, piú fra noi non sia:
14ma ciò, che l’uno vuole, l’altro voglia. —
V
Bellezza e bontá legano insieme i cuori.
— Madonna, ’n voi lo meo core soggiorna.
— Messere, e con voi lo meo si dimora.
— Madonna, a me lo meo mai non torna.
4— Messere, lo meo non sta meco un’ora.
— Madonna, che cosí li cori attorna?
— Messere, è Io piager, che l’innamora.
— Madonna, si, di voi, che sete adorna.
8— Messere, e di voi, ché bontá v’onora.
— Madonna, dunque bene si conface.
— Messere, si, bellezze e bontá insembra.
11— Madonna, lo vostro dire è verace?
— Messer, di voi tuttora mi rimembra.
— Madonna, unque altro che voi non mi piace.
14— Messer, morto sia chi mai ne disembra! —