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vii - cecco angiolieri | 71 |
XVI
Quando incontra madonna, trema e vien meno.
Il cuore in corpo mi sento tremare,
si fort’è la temenza e la paura,
ch’i’ho vedendo madonna in figura,
4cotanto temo di lei innoiare.
E non poria in quel punto parlare:
cosí mi si dá meno la natura,
ched i’ mi tengo in una gran ventura
8quand’i’mi posso pur su’ piei fidare.
Infino a tanto che non son passato,
tutti color, che me veggiono andando,
11si dicon: —Ve’ colui, ch’è smemorato! —
Ed io nulla bestemmia lor ne mando,
ch’elli hanno le ragioni dal lor lato,
14però che ’n ora in or vo tramazzando.
XVII
Ogni innamorato soffre, ma peggio di tutti sta chi ama Becchina.
Chi vói vantaggio aver a l’altre genti
don’el su’ cor lialmente ad Amore,
e lassi dire amici né parenti,
4s’e’ n’ha nessun di ciò reprenditore:
ché tanto faccia Dio tristi e dolenti
chi agli amanti fa altro, ch’onore,
quant’elli ha fatto carampia, de’ denti,
8che vintiquattro di bocca n’ha fuore.
Chi serve questa è peggio, a mia parvenza
e ben mi par di ciò dicer si certo,
11che volentier ne starei a sentenza:
e, chi perdesse, fosse si deserto,
enmantinente, senza nulla entenza,
14come fo ’l fiorentino a Monte Aperto.